Omamori, i portafortuna giapponesi

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
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Scritto da dani@viaggiappone.com

I Giapponesi: un popolo dalla grande spiritualità, che si professa ateo

Se andiamo a leggere le percentuali di coloro che in Giappone si professano non credenti esse sono sinceramente molto alte, alcune classifiche parlano di oltre il 60% degli intervistati che dice di non avere una religione, altre parlano della metà della popolazione, altre ancora pongono i credenti ad un risicato 15%... ma a chi arriva da turista/viaggiatore nel Paese del Sol Levante salterà all'occhio che templi buddisti e santuari shintoisti sono frequentati quotidianamente da gente di ogni età, non solo i vecchietti che con l'età magari hanno un avvicinamento religioso, ma studenti, business man, neo mamme o casalinghe trovano il tempo per una preghiera al tempio o al santuario.

La religione funzionale del Paese del Sol Levante

Come ho avuto modo di spiegare in altri post la religione autoctona giapponese, lo shintoismo, essendo un credo politeista ha accolto il buddismo (importato nel VI secolo dal continente assieme alla scrittura ed altre innovazioni tecnologiche) e il suo pantheon allargando il proprio ed anche il buddismo da religione sincretica non ha faticato ad adattarsi divenendo nelle varie esigenze della vita spirituale dell'uomo complementare alla religione degli dei del Giappone e i nostri amici nipponici se davanti all'intervistatore si dicono non credenti, poi non disdegnano di fare una preghiera o comprare un amuleto che possa portare fortuna, successo o salute. Questi amuleti si chiamano o-mamori e li potrete trovare nei negozi dei templi o dei santuari.
Mamori in giapponese significa proteggere e O è il prefisso onorifico che si usa riferito a qualcosa... si tratta per lo più di preghiere o vere e proprie richieste scritte su di un foglietto o su un pezzettino di legno che vengono avviluppate in una pezzetta di stoffa broccata... da un lato solitamente c'è scritto l'uso che se ne richiede agli dei vari e dall'altro il nome del luogo sacro ove ove essi vengono venduti, anzi donati dal dio, anche se hanno un prezzo sono oggetti che non si comprano, ma si ricevono dagli dei, si pagano i tramiti, diciamo.

In Giappone c'è un talismano per ogni cosa

Tutti coloro che arrivano in Giappone alla fine ne portano via almeno uno per buona sorte e spesso senza nemmeno saper bene cosa sia o casa chieda, anche se con l'aumentare del turismo sopratutto a Tokyo, Kyoto o Nara sono sorte anche le spiegazioni in inglese. Se aveste modo di parlare con mia moglie Yumiko lei vi direbbe che non è credente, ma se comunque aveste modo di viaggiare con noi in Giappone la vedreste in alcune occasioni, in qualche tempio buddista di grande fama, o in qualche santuario shintoista noto per i suoi grandi poteri ben auguranti acquistare degli omamori o pregare il dio o gli dei che siano.
Amuleti zoomofi, talismani per rastrellare nel vero senso del termine la fortuna (kumade), omamori dedicati ad ogni cosa o quasi si trovano nei negozi dei templi, ma ormai anche fuori dagli spazi religiosi propriamente detti...
Esistono omamori per proteggerci da tutto o quasi ci sono quelli preposti alla guida, che metteremo nell'auto (ne avevamo regalato uno anche a mio padre quando ha comprato la sua ultima automobile) che si chiamano koutsu-anzen; per lo studio: gakugyou-jouju, per trovare l'amore della vita: en-musubi, per evitare ogni male: yaku-yoke, kaiun: buona sorte ecc.

Oracoli ed invocazioni agli dei accompagnano le preghiere dei giapponesi

Oltre agli omamori, nei negozi dei templi, troverete anche delle tavolette di legno decorate con tematiche legate al luogo di culto dove vi trovate su cui il fedele scrive una preghiera, una richiesta, un desiderio che poi appende in un luogo preposto accanto a quelli degli altri fedeli, queste invocazioni scritte su tavolette si chiamano Ema. In alcuni santuari, ad anche in alcuni templi, i fedeli possono anche chiedere del proprio futuro tramite un omikuji, una striscetta di carta su cui il sacerdote ha scritto un destino... un oroscopo che è ovviamente vago, mai definito ove con facilità tutti ritroviamo qualche plausibilità, è uso poi legare in appositi sostegni la striscetta di carta così che al vento viene letto dagli dei per aiutare il destino di chi lo ha affisso. Oltre a questi ulteriori mezzi per comunicare con il soprannaturale i giapponesi chiedono la realizzazione dei propri progetti tramite il Daruma, di cui vi abbiamo parlato nel resoconto di un nostro viaggio a Takasakinella prefettura di Gunma ove è uno dei centri di produzione di queste bambole magiche che raffigurano in modo molto stilizzato il monaco Bodhidharma (in giapponese Daruma) fondatore dello zen.

Gli omamori di viaggiappone.com!

Anche se si trovano spesso in tutti i templi o i santuari, ogni luogo sacro è preposto ad un qualcosa di specifico, così ci saranno dei luoghi dove gli omamaori per essere promossi a scuola saranno più potenti, ad esempio nei santuari dedicati al dio della cultura e dello studio Tenjin, oppure quelli per un buon affare li troveremo al cospetto del dio Inari, o da qualche Budda della guarigione con le preghiere contenute negli omamori venduti nel suo tempio chiederemo una buona salute per noi stessi ed i nostri cari.
In teoria gli omamori andrebbero restituiti al tempio o al santuario dove si sono comprati o in un altro affinché vengano smaltiti nelle dovute modalità dopo un anno... ma spesso si conservano anche oltre tempo massimo... è così che noi ad esempio ne abbiamo decine e decine provenienti da mezzo Sol Levante e ne abbiamo acquistati anche di più per i nostri cari, affinché gli dei fossero benevoli, pensate che al santuario di Hokkaido a Sapporo ne abbiamo preso uno con l'immagine di Hello Kitty...
Sia io che Yumiko abbiamo i nostri talismani giapponesi personali che ci portiamo sempre dietro nella speranza che tengano lontano il male, lei ha una mucca che ha comprato al potente tempio Zenkoji di Nagano, dove la tradizione dice che il bravo buddista nipponico debba andare almeno una volta nella vita (e noi ci siamo già stati tre volte, per ora), io invece ho due talismani presi al santuario del dio cinghiale che è il mio segno nello zodiaco nipponico (ci sono andato un paio di volte), oltre che un omamori contro tutte le negatività che via via prendo al Fushimi Inari di Kyoto...
Nel bel mezzo di questa maledetta pandemia di Nuovo Corona virus poi in molti santuari noti per aver debellato passate pestilenze sono sorti alcuni cerchi magici che ricordano la leggenda di Somin Shorai la cui storia vi abbiamo raccontato nell'articolo dedicato al famoso santuario Yasaka di Kyoto di cui si possono prendere anche delle riproduzioni in miniatura... ed infatti ne abbiamo appesa una alla porta per tenere lontane almeno le malattie da casa nostra.

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