Storia Giapponese: il periodo Heian (seconda parte)

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Un periodo di rivolte destabilizza l'impero giapponese

Nell'anno 939 si assiste ad un fatto grave: Taira Masakado, uno dei discendenti di Temmu, appartenente quindi ad una di quelle famiglie di sangue imperiale che hanno ottenuto un cognome ed un dominio in provincia, per non ingolfare la corte di Kyoto, si proclama imperatore e pone la sua base nel Kanto (la regione dell'odierna Tokyo) mettendosi a capo di alcune province. Il potere centrale si oppone alla sua autoinvestitura e gli scatena contro una guerra vincendola, ma l'episodio ci fa capire quanto poco saldo sia il sistema di controllo imperiale sull'arcipelago.
Intanto i mari sono infestati dai pirati e sopratutto i commerci interni, che avvenivano navigando sotto costa, sono spesso compromessi, per cui, dalla capitale, parte un Fujiwara a rimettere le cose a posto; lui stesso, però, si mette capo dei pirati e di altre forze non fedeli all'imperatore e cerca di instaurare un domino personale lungo le coste del mare interno, tentativo di breve durata che lo vede sconfitto, poco dopo, dalle truppe di Heian.
Siamo alle soglie dell'anno mille, quando in Europa si è in pieno medio evo e si vedono rare luci di cultura; il Giappone, al contrario, ha raggiunto uno dei suoi momenti di maggiore slancio culturale ed è ora (967) che i Fujiwara, tolto di mezzo Minamoto Takahaki, eliminano l'ultimo ostacolo ad un loro dominio incontrastato, sancito con la nomina a reggente dell'imperatore di Fujiwara Saneyori.

Lotte fratricide ingarbugliano il filo della storia del Giappone

Non avendo più nemici esterni, i Fujiwara cominciarono a farsi guerra internamente e, a questo punto, cari lettori, le cose si complicano un po' … quindi fate attenzione...
Nel 972 rimane vacante il posto di primo ministro e, allora, due fratelli dell'importante clan, Kanemichi e Kaneie, entrano in contrasto per assumere la carica; vince il primo dei due, ma l'altro cerca di ribaltare le sorti facendo sposare due sue figlie all'imperatore del momento Ichijo; così quando Kanemichi è sul letto di morte, Kaneie reclama il posto del fratello senza nemmeno andare a dargli un estremo saluto; è così che il primo ministro, prima di morire, nomina a succedergli un cugino e dà al fratello una modesta carica ministeriale.
Da questa lotta tra fratelli nascono i presupposti per nuove contese di famiglia, che vedono uno dei figli di Kaneie, Michinaga, contendersi il potere con Korechika, figlio di Sadako, prima sposa dell'imperatore e sorella dello stesso Michinaga che, nel 995, riesce, grazie alla sua influenza, a sbarazzarsi del rivale facendolo accusare di un complotto e così allontanare da Kyoto.

Michinaga più potente dell'imperatore del Sol Levante ispira il Genji monogatari

Una decina di anni dopo, Michinaga raggiunge il massimo del potere divenendo sesho del nuovo imperatore e primo ministro, riuscendo ad accumulare una ricchezza ed un potere di molto superiori a quelli dello stesso sovrano, il che darà lo spunto a Murasaki Shikibu, nobildonna di corte, per creare il "Genji monogatari", (il romanzo del principe Genji) che è da lei scritto in hiragana, il mezzo grafico espressivo più prettamente nipponico: Il testo è lungo, con più di più di 400 personaggi e costituisce un affresco dell'epoca Heian, forse la sua più bella e fedele testimonianza, una vetta artistica alle origini della letteratura nipponica, scritta duecento anni prima della nostra Divina Commedia.
Il forte dominio dei Fujiwara e le continue rivolte provinciali ci fanno capire che l'imperatore è sempre più figura marginale del potere, a capo dei culti sciamanici, sorta di amuleto sul Paese, anche fisicamente il sovrano risiede spesso nelle magioni dei Fujiwara, anche perchè il palazzo imperiale è spesso vittima di violenti incendi.

L'arte e la cultura in Giappone raggiungono l'apice

Questi imperatori si avvicineranno molto al buddismo e faranno costruire centinaia di templi e migliaia di statue religiose, di cui ci rimane veramente poco rispetto alla fiorente produzione.
Una testimonianza architettonica del tempo è costituita dal Byodo-in, ad Uji, alle porte di Kyoto, un meraviglioso padiglione, dimora che Michinaga si era fatto costruire in campagna e che ha oltrepassato i secoli grazie al fatto che alla morte di questo fu mutato in un tempio.
E' qui che c'è la possibilità di ammirare l'abilità scultorea del tempo, osservando una bellissima statua di Budda Amida realizzata con la tecnica yosegi (cioè del legno assemblato) inventata, pare, da Jocho, artista di sangue imperiale e scultore e che ne è l'autore.
Altra testimonianza architettonica della grandezza artistica raggiunta in Giappone in questo momento storico l'abbiamo nel nord est di Honshu a Hiraizumi dove si può ammirare ciò che resta del Chuson-ji e la sua bellissima sala d'oro il Konjiki-dō che testimoniano la potenza di un ramo cadetto dei Fujiwara i quali, in queste remote parti del Paese del Sol Levante, vinta la lunga guerra contro gli Emishi, avevano fatto della città una novella Kyoto.

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