Storia Giapponese: il periodo Kamakura (seconda parte)

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Kamakura, novella Kyoto, la capitale dello shogun

Hojo Yasutoki

Quando muore Hojo Yoshitoki, reggente dello shogun, gli succede il di lui figlio Yasutoki a ricoprire il medesimo ruolo, il Giappone nel periodo così detto Kamakura vede un imperatore a Kyoto, che ha mantenuto solo un potere nominale, pensate che in seguito ai numerosi incendi si decide di non ricostruire nemmeno il palazzo imperiale, mentre a Kamakura i poteri decisionali e legislativi sono retti dallo shogun, di discendenza Minamoto che ha ceduto i propri poteri, però ad un reggente...che fa capo alla famiglia Hojo, quella della moglie di Minamoto Yoritomo....possiamo dire che è un periodo che vede il potere delegato due volte.

Un periodo di pace e stabilità nel Giappone del secolo XIII

Con Yasutoki si rafforza il regime feudale tanto che viene redatto anche il Joei shikimoku, un codice pratico di 56 leggi che mette nero su bianco il funzionamento dello stato shogunale e che cerca di redimere anche fatti di diritto civile e penale, ad esempio sull'adulterio e sulle eredità, per mettere un freno ad omicidi indiscriminati.
L'economia nipponica nel secolo XIII è più vivace che nella precedente epoca anche per i minori vincoli imposti ai mercanti stranieri di commerciare in territorio giapponese, praticamente non esiste una moneta del Sol Levante, ma si utilizzano i soldi cinesi e sopratutto il baratto, spesso in luogo del denaro si utilizzano cereali e stoffe.
L'agricoltura vede progressi con l'introduzione dell'uso del concime e della rotazione dei campi da allagati (riso) ad asciutti (grano), ma non si è difronte ad una società composta solo da due classi come erroneamente si pensa, cioè contadini e militari, anche una nascente classe artigianale e mercantile è ben presente nelle isole nipponiche, di cui si sa meno, ma che ci ha dato testimonianze coi suoi manufatti che testimoniano una tecnica nipponica sviluppata nella fabbricazione delle armi, le famose spade giapponesi, e della ceramica, è di questo momento anche la diffusione dell'uso del tè in Giappone, altro motivo per cui non conosciamo molto di queste classi sociali è che vuoi perchè non sapevano scrivere, vuoi perchè erano gelosi delle loro tecniche, non ci hanno lasciato testi inerenti le loro lavorazioni.

Il buddismo zen prende campo tra i samurai

Dogen

Nel campo religioso assistiamo ad un grande evento, una nuova setta prende campo in questo periodo è predicata dal monaco Dogen che formatosi nel monastero del monte Hiei sotto la scuola Tendai, che prevedeva anche periodi di isolamento e meditazione entra in contatto con le filosofie buddiste in voga nel momento in Cina ed importa in Giappone lo zen.
Questa setta ebbe grande successo nella classe guerriera e nobile che vide di buon occhio di raggiungere un equilibrio interiore tramite la disciplina mentale acquisendo fiducia in se stessi e forza d'animo, dettami che vanno d'accordo con l'etica guerriera del bushido che nasce coi nostri samurai.
Il governo del bakufu vede di buon occhio tale religione anche perchè rispetto alle altre non contempla i monaci guerrieri e l'uso delle armi, ma fa solamente dà appoggio alla classe militare.
E' comunque sicuramente l'epoca dei samurai, e questo tramite il buddismo zen che mette il singolo, l'individuo, al centro del pensiero filosofico-religioso, è forse uno dei momenti in cui una maggiore etica individualista caratterizza il popolo nipponico, tali processi si riflettono anche nell'arte sopratutto nella scultura che vede raffigurazioni sempre più vicini alla realtà dei personaggi ritratti.

Templi supestiti ci raccontono le antiche bellezze del Paese del sol levante

Engaku-ji

In architettura forti sono le influenze della Cina Song di cui grande esempio è la ricostruzione del Todai-ji a Nara, il tempi che ospita il grande Budda, specialmente nella grande porta meridionale la Nandai mon che è protetta dalle superbe statue lignee raffigurati i guardiani Ni-o.
In questo periodo sorgono poi numerosi templi zen a Kyoto e Kamakura tra cui per respirare questo antico periodo possiamo vistare l'Engaku-ji il Jochi-ji come massimi esempi risalenti all'epoca che la sorte ci ha lasciato.
Facendo questo rapido excursus sulla storia giapponese, rapido nella narrazione, ma vi assicuro non nella preparazione, mi sono reso conto ancor di più di come, guerre, incendi, terremoti e varie calamità, uniti ad un metodo di costruzione che spesso ha prediletto il legno ed il bambù come mezzi di costruzione in luogo di pietra e mattoni abbiano reso davvero esigue le testimonianze del passato nel Paese del sol levante.
La letteratura di quest'epoca attinge ai fatti guerreschi che abbiamo letto negli ultimi capitoletti e li narra nel Heike Monogatari la storia dalla famiglia Taira, il migliore dei così detti heikyoku cioè romanzi epici, particolarità è che queste storie erano narrate anche da cantastorie itineranti, così in un certo modo modo la letteratura lascia i palazzi nobiliari e giunge tra le gente che ancora è spesso analfabeta.

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