Storia giapponese: Periodo Meiji

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

La società giapponese si semplifica

Imperatore Meiji

Abbiamo visto nel capitolo precedente come il 1868 veda la fine del potere dello shogun a favore di una restaurazione di quello imperiale; questo nuovo momento è noto col termine Meiji a cui la storiografia nipponica fa spesso seguire la parola ishin cioè rivoluzione, anche se non si trattò di una vera e propria rivoluzione, né restaurazione delle prerogative assolute imperiali. E' in questo periodo che avviene una trasformazione del Paese sotto la guida di un governo oligarchico che vedrà, quali protagonisti, giovani esponenti della classe guerriera i quali, in poche decine di anni, muteranno il paese, iniziando proprio dal togliere il potere agli stessi samurai. E' così che, già nel 1869, il paese vede diminuire le classi sociali che sono ridotte in nobiltà , guerrieri e gente comune; vengono inoltre eliminati i limiti matrimoniali tra caste e, pochi anni dopo, i samurai sono incentivati a lasciare il loro status, fino alla rinuncia a portare la spada ed all'accettazione della nascita di un governo regolare nel 1874.
Nel 1871, in Giappone, vengono eliminati i feudi e la nazione è divisa in prefetture (362, portate a 72 già l'anno successivo), alla cui guida sono messi i daimyo, i quali, però, rinunceranno a comandare ereditariamente sul territorio.

Una costituzione per il Paese del Sol Levante

Storia del Giappone: costituzione Meiji

Nel governo del Giappone si contraddistingue Hirobumi Ito, uno, tra i 5 prescelti dallo stato, per compiere studi all'estero, ed infatti era stato in Inghilterra, negli anni sessanta e , dopo vari incarichi ministeriali, venne nominato primo ministro del paese del Sol Levante ed, inoltre, sarà l'ideatore della carta costituzionale (1889) tutta ispirata a quella concessa dal kaiser prussiano, sotto la direzione del Bismarck, ai tedeschi...
La costituzione Meiji mette in evidenza il potere imperiale sacro ed inviolabile.
A comprendere meglio il momento storico ci aiuta il cinema che, anche se con una lettura hollywoodiana, nel film "L'ultimo samurai" del 2003 ci racconta, pur se in modo romanzato, quello che avviene in questi periodi che vedono gli ultimi bushi sfidare il nuovo stato delle cose.
E' così che, dopo aver cercato di indirizzare la loro vis bellica contro la Corea senza però risultati significativi, accadde che un esponente della classe guerriera, Eto Shinpei, che avevamo trovato tra i fautori del colpo di stato Meiji, tentasse una sollevazione.

Il Giappone de "L'ultimo samurai"

Saigo Takamori

Un paio di anni dopo Saigo Takamori, che era stato anch'esso tra i protagonisti militari degli ultimi accadimenti oltre che tra i membri dell'oligarchia di potere di questi primi momenti, dopo aver cercato di rifondare in una sua accademia nella provincia di Satsuma (attuale Kagoshima) un esercito di veri samurai, crea di fatto un governo autonomo che darà noia al potere centrale fino al 1877, anno in cui l'esercito di leva, addestrato da ufficiali occidentali, avrà la meglio obbligando l'ultimo samurai (è lui quello del film) a fare il seppuku.
Saigo Takamori è un personaggio storico che è entrato nell'immaginario nipponico, un eroe per tutti coloro che osteggiarono l'occidentalizzazione del paese e che è ricordato, se vi capitasse di passeggiare nel parco di Ueno a Tokyo, dalla strana statua di un samurai fiancheggiato da un cane.

La nascita dei partiti politici giapponesi all'ombra delle zaibatsu

Hokusai: negozio Mitsui

L'economia nipponica, finora agricola e chiusa, vede nascere le sue industrie prima statali e poi privatizzate, di forte ispirazione occidentale; in questo periodo le università giapponesi aprono le porte sopratutto agli anglosassoni per far riversare i loro saperi tra le maglie del tessuto sociale ed economico giapponese.
Il Paese del sol levante ha però un suo sviluppo autonomo nel campo economico, visto che i potenti mercanti e proprietari, che avevano fondato le loro ricchezze nei secoli precedenti, o i samurai che avevano dismesso la spada in cambio del business, dettero vita alle così dette zaibatsu, cioè a delle concertazioni industriali e finanziarie, diversificate nelle produzioni: risale a questo primo momento la nascita della Mitubishi, per opera Iwasaki Yataro (un ex samurai) che ha miniere, industrie siderurgiche, meccaniche, banche ecc. Altre zaibatsu di questo primo periodo saranno Mitsui, la Sumitomo e Yasuda.
Nascono in questo momento anche i primi partiti politici, fra cui i due più importanti sono lo Jiyūtō ( una sorta di partito liberale ) con alle spalle la Mitsui e il Kaishinto, una concentrazione moderata che aveva chiesto un approccio costituzionale di stile britannico con alle spalle la Mitsubishi, il quale ottiene un suffragio molto limitato, maschile e con vincoli censuari.

La prima guerra tra Cina e Giappone e la conquista di Taiwan

In politica estera, se ancora il Giappone è legato dai trattai ineguali alle potenze occidentali, inizia una fase di espansionismo imperialista verso i vicini stati asiatici. E' così che l'arcipelago delle Ryukyu (Okinawa), che finora era stato un regno assoggettato al feudo di Satsuma (Kagoshima), viene annesso ufficialmente al Giappone, nel 1879, all'indomani dell'uccisione di pescatori di Okinawa ad opera di cinesi di Taiwan. (Nell'occasione il Giappone impose alla Cina un risarcimento economico ed avanzò pretese sulla penisola coreana). La Cina firma un trattato di non influenza sulla Corea col Giappone per evitare uno scontro armato ( 1885), scontro che, però, si verificherà nel 1895 con la prima guerra "sino-giapponese", che vedrà i nipponici, che si avvalevano di tecnologie francesi e tedesche, sconfiggere i cinesi in tutti i porti fino ad arrivare a minacciare la stessa Pechino. La guerra si chiuderà con molti morti per i cinesi, la cessione di Taiwan, della Manciuria e delle isole Pescadores...
Le forze coloniali europee non apprezzano la vittoria nipponica e così impongono al Giappone di lasciare le zone occupate; in cambio la Cina cede in sfruttamento Port Artur alla Russia che, a sua volta, dà inizio un'operazione di controllo economico su Manciuria e Corea.

La vittoria del Giappone sulla Russia ed il suo ingresso tra le potenze imperialiste

Storia del Giappone: guerra russo-giapponese

Ciò portò, inevitabilmente, al nascere di tensioni tra Giappone e Russia che culminarono in un ultimatum giapponese e in una guerra, che si svolse tra il 1904 e il 1905, nel corso della quale l'impero del Sol levante agì d'anticipo mettendo nei guai i russi a Port Artur e in altre battaglie navali oltre che terrestri che videro i nipponici più motivati e vincenti nonostante ingenti perdite.
Lo Zar non accettò la sconfitta, quindi la flotta russa salpò da Pietroburgo, fece il giro del mondo, circumnavigando il capo di Buona Speranza ed arrivò, dopo questo folle viaggio di 10 mesi, stremata al punto che fu annientata dalla flotta nipponica guidata dall'ammiraglio Togo. Nonostante fossero arrivati dalla Russia, con la ferrovia transiberiana, molti uomini ben equipaggiati, l'umore della truppa zarista risultò talmente basso da riflettersi su Mosca e Pietroburgo dove scoppiarono i moti rivoluzionari nel 1905. Fu così che lo zar si vide costretto a firmare la pace col Giappone e a ritirasi lasciando sotto la tutela nipponica la Corea che nel 1910 verrà annessa come colonia...
Il Giappone diventa una potenza coloniale ed imperialista e guadagna uno scranno tra i "grandi" riuscendo a far ritirare i trattati ineguali.

Un momento di vette altissime per la letteratura giapponese

Nell'epoca Meiji vediamo nascere la grande letteratura giapponese, nella quale spiccano Soseki Natsume e Ryūnosuke Akutagawa , che portano il Giappne ad una maturità letteraria che può essere inserita nel movimento decadentista e che sarebbe interessante comparare alle esperienze europee.
Con la morte nel 1912 dell'imperatore Meiji ed il passaggio definitivo dal Giappone antico a quello moderno aperto all'occidente si interrompe, almeno per ora, la nostra narrazione; da questo momento, infatti, si entra nella fase più contemporanea della storia, che ha lasciato sul campo ancor oggi accadimenti irrisolti nelle zone dell'estremo oriente.
La mia idea è stata di dare, a chi sia imbattuto e si imbatterà in Viaggiappone, un po' di riferimenti storici per la comprensione di quanto si andrà poi ad osservare concretamente durante un bel viaggio in Giappone e spero che vi sia piaciuta...

Cosa è viaggiappone?

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Viaggiapppone nasce come condivisione dei viaggi nel Paese del Sol levante fatti da Yumiko e Dani tenendo sempre presente quali possano essere i problemi oggettivi che un Italiano in vacanza in Giappone possa incontrare, dando una mano così tramite tante informazioni, foto e diari frutto dei tanti viaggi (ormai non si contano più quelli fatti insieme).
Viaggiappone, con la propria esperienza, progetta e si mette alla testa di viaggi di gruppo alla scoperta del Sol Levante che vengono realizzati da un tour operator leader nel settore.
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