Storia Giapponese: il periodo Asuka (prima parte)

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Il buddismo sbarca in Giappone

Nell'anno 538, alla corte dell'imperatore Kinmei, arriva una delegazione inviata dal sovrano di Corea con doni e con una statua di Budda, simulacro di una nuova religione, che per i coreani si era rivelata un'ottima alleata nel "buon governo" (la statua in foto è un'altra ma è ad Asuka e da molti è considerata la più antica statua di Budda del Giappone, altri invece ritengono che la più vetusta sia a Nagano pressolo Zenko-ji). Il buddismo era arrivato attorno al primo secolo in Cina, provenendo dall'India dove era nato intorno al VI secolo avanti Cristo, mescolandosi là alla filosofia di Confucio e basandosi sulla concezione dell'annientamento del sé tramite la meditazione e della rinascita dopo la morte.
In Giappone, in quest'epoca, si assiste ad uno scontro tra vari uji (famiglie dominanti) per il potere, cioè i Soga, che erano da poco arrivati dalla Corea, avevano abbracciato il buddismo ed erano molto vicini all'imperatore, i Monobe che avevano in mano l'organizzazione della milizia ed i Nakatomi, che erano a capo del preesistente culto, cioè lo shintoismo.
Tutti questi eventi avvengono in una zona nei pressi dell'odierna Nara, ad Asuka che viene spesso scelta come capitale imperiale e da qua il nome al periodo storico.

Un saggio pricipe alle origini del Sol Levante

I Soga, che sono investiti dall'imperatore di portare avanti il buddismo, cercano di dare origine ad uno stato a guida centrale e riescono ad ottenere la vittoria nei confronti degli altri uji nel 589, imponendo, quale imperatore, Yomei, la cui madre era della loro famiglia, ma che sarà poi ucciso perché aveva cercato di governare in modo autonomo.

Nel 592 l'impero viene retto dalla mitica imperatrice Suiko, la vedova di Yomei, al fianco della quale il capo dei Soga pone, però, per la gestione del governo, un reggente (sessho), rango politico fondamentale per tutta la rimanente storia giapponese, scelto nella persona del principe Shotoku che, in trenta anni di reggenza, porrà le basi del buddismo nel Paese del sol levante e dello stato giapponese.
Shotoku introduce il calendario cinese e invia una ambasceria in Cina che porta saluti e doni al sovrano del Paese del sole ponente, da parte del sovrano del sol levante (pare sia nata qua l'espressione che è a tutt'oggi sinonimo di Giappone) che però non sono accettati perché l'imperatore cinese si considerava al disopra di tutti i suoi vicini, compresi Corea e Giappone che erano considerati stati vassalli e non pari grado.
Così Shotoku invia una nuova ambasceria con la quale accetta un ruolo tributario, ma non subordinato, nei confronti della Cina, che, al momento, ha davvero molto da insegnare al neonato stato nipponico e così, artigiani, commercianti e maestranze varie cinesi si stabiliscono in Giappone.
Il principe è il vero fondatore della religione buddista in Giappone che, al momento, è praticata dalle classi più alte della società, mentre quelle contadine rimangono ben attaccate allo sciamanesimo shintoista di cui l'imperatore permane sommo custode.
Shotoku, nel 604, fa costruire numerosi templi tra cui il più importante è l'Horiuji nei pressi di Nara, introduce danze rituali, fa costruire strade, importa le tecniche di fabbricazione della carta e, guidato dagli ideali di pace e salvezza che caratterizzano il Buddismo, pone le basi della Costituzione dei 17 articoli.

Un imperatore che viene dal cielo regna sulle isole del Giappone

Toshodai-ji, Nara

E' adesso che il sovrano giapponese comincia ad essere chiamato "Tenno" che vuol dire "sovrano che viene da cielo", a differenza di quelli cinesi che dal cielo prendevano solo il mandato, per cui gli imperatori Giapponesi sono, di per sé, degli dei, che, per tale motivo, apparterranno sempre alla stessa dinastia e saranno considerati come gli unici protettori dell'arcipelago del sol levante, anche se, di fatto, a governare saranno, spesso, altri.
Nella costituzione dei 17 articoli c'è una serie di consigli sopratutto morali derivanti dal Buddismo e dal Confucianesimo rivolti alla classe che era posta alla direzione del Paese, precetti che spingono ad amare il collettivo rispetto all'individuale (il Buddismo, in tanti suoi aspetti, è la negazione del sé).
Alla sua morte, Shotoku viene identificato come il "dio" Avalokitesvara (Kannon in Giapponese) che, che è poi la medesima divinità che si incarna nel Dalai Lama.
La morte improvvisa del reggente, nel 622, fa sì che i suoi precetti non vengano recepiti pienamente e che il governo torni, in modo più diretto, nelle mani di Soga no Umako, che però passa a miglior vita nel 626 lasciando il trono al figlio Soga Emishi che assume grandi poteri per sé stesso e il di lui figlio Soga no Iruka , posto al rango di ministro imperiale, mentre vengono rinnovati (630) i rapporti con la Cina che è passata alla dinastia Tang.
Tutti questi eventi avvengono in una zona nei pressi dell'odierna Nara, ad Asuka che viene spesso scelta come capitale imperiale, che sarà poi frequentemente spostata alla ricerca di un luogo baciato dalla fortuna.
Per rivivere oggi questo periodo dovete visitare l'Horiuji da molti ritenuta la struttura lignea più antica al mondo (anche se l'edificio esistente è di cento anni posteriore essendo l'originale andato in fumo poco dopo esser stato messo in piedi), nella quale è possibile ammirare rare testimonianze scultoree di questa antica epoca tra cui anche statue di Kannon/Shotoku.
Io ci sono stato due volte una mattina quando i ciliegi erano in fiore ed in ottobre quando ancora il clima è tiepido ed è sicuramente una meta imperdibile per chi ama questo Paese, così come sempre a testimonianza di questo momento storico non potete non andare anche al superbo Toshodai-ji, visite un po' al di fuori della flotte turistica più imponenti e per questo più intime.
La faccenda si sta ingarbugliando? Spero di no... La prossima volta mi soffermerò sulle capitali itineranti e sulle basi dello stato imperiale nipponico...

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