Diario del mio quinto viaggio in Giappone: Kyoto verde e pace!

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Gita in treno ad Arashiyama

Treno natura Arashiyama

Anche stamani abbiamo due appuntamenti, il primo alla stazione di Kyoto con Yuko, la nostra amica di Tokyo, ed il secondo con Elena, la blogger di Nihon almost a love story, con cui siamo ormai "vecchi" amici ed al nostro terzo incontro in Giappone alla stazione di Arashiyama, da dove andiamo a prendere un trenino "turistico" per inoltrarci tra la campagna e le montagne circostanti per vedere luoghi "selvaggi" e natura rigogliosa...
Incontriamo Elena, che è sempre arrivata prima di noi ad ogni appuntamento e dopo i primi saluti partiamo per questa gitarella molto molto turistica, che sarà sicuramente bellissima nel periodo del Koyo, cioè quando le foglie degli alberi cambiano colore tingendo di rosso e di giallo non solo i giardini ed ed i viali, ma le montagne di mezzo Giappone, ma ad ottobre, con buona pace di tanti amanti del Paese del sol levante il colore dominante in Giappone è il verde, anche se quest'anno, più fresco e piovoso del solito qualche frezza rossa gli aceri ce la regalano.
Arrivati poco oltre ad una stazioncina di campagna, un po' delusi da quello che è sicuramente un'attrattiva molto turistica, torniamo indietro e scendiamo alla stazione JR Di Arashiyama siamo in una zona molto tranquilla, residenziale, la giornata è bella, il sole è forte come da noi ai primi di settembre, e forse ancora più intenso, io chiacchiero fittamente con Elena, le racconto le mie impressioni sul pianeta Nihon, spesso il discorso ricade su mio padre, perché ho piacere di non scordarlo mai e così le racconto di lui; lei intanto racconta del suo Giappone: bello, reale, molto lontano da quello che tante volte dall'Italia ci si immagina e sottolinea le grandi differenze tra i due popoli, tra cui quella di non portar mai la discussione sul personale, così da non riuscire ad approfondire un rapporto, ed io mi ricorderò in molte occasioni in questo soggiorno di queste parole, di come spesso con un giapponese, si possa parlar del tempo, del cibo, ma come se il discorso cade sul privato si svicoli con abilità. Elena sta cercando la sua strada, forse è in Giappone, forse chissà.

Timidi cenni d'autunno giapponese

Seiryo-ji, Arashiyama

Ed è così che tutti assieme, seguendo sempre Yumiko che è a capo della spedizione arriviamo al Seiryo-ji là una volta oltrepassata la porta principale con a protezione i Niou, pur essendo come dicevo piena estate come temperature, si vedono i primi cenni d'autunno, il Seiryo-ji è un antico tempio, la cui prima costruzione risale alla fondazione dell'antica capitale imperiale, custodisce tesori inestimabili tra cui una statua del Budda Nihoray del IX secolo ed è davvero al di fuori dalle rotte turistiche di massa.
In un padiglione, dove vogliono un piccolo obolo, e dove si premurano subito di dirci che possiamo fare foto anche all'interno, troviamo una specie di armadio contenente i sutra (testi sacri del buddismo), questa particolare libreria è rotante e facendola girare dicono che si leggano tutti i libri del mondo, ovviamente non ci siamo tirati indietro ed abbiamo fatto il nostro giro... così carichi di sapere camminiamo tra i corridoi che danno su un bel giardino e su un laghetto con dei ponticelli.

Un'interessante aneddoto della storia del Giappone

Foresta di bambù Arashiyama

Dopo questa visita ci rimettiamo in cammino, si procede un po' in salita fino al limitare del famoso bosco di Bambù e giungiamo al Gio-ji, un tempio dalla storia molto particolare, di cui si legge nell'Heike monagatari, la storia della guerra tra le famiglie Taira e Minamoto, dove, appunto, vi si narra che qui si ritirasse, con la madre, Gio una danzatrice amata da Taira no Kiyomori (che al momento era il signore del Giappone), dopo che essa era stata sostituita da altra fanciulla nei suoi favori, ma la storia narra anche che quest'ultima (la sostituta) raggiungesse poco dopo le altre dame in questo "eremo", dicendo che tanto prima o poi il loro signore si sarebbe stufato anche di lei e là sarebbe comunque finita...si entra in questo intimo luogo oltrepassando una porta con un bel tetto di paglia...qua il verde è forte e brillante, il giardino di muschio è sorprendente e solo le foto forse possono descriverlo.
Cammina cammina è arrivata l'ora di pranzo...e ci imbattiamo in una trattorietta dove due vecchiette, bellissime e dedite chissà da quanto tempo al loro lavoro offrono udon e soba, il cibo è discreto ed il prezzo è ridicolo per noi ormai abituati a pagare 10€ senza troppo stupore per un piatto di pasta quando si è in un luogo turistico.
Si ride e si scherza sulla mia pigrizia nel voler imparare ad usare le bacchette e così chiedo una forchetta e mangio i miei spaghettoni in brodo in perfetto stile Alberto Sordi in: "Un americano a Roma".

Il Tenryu-ji uno dei templi più amati dai Giapponesi

Tenryu-ji Arashiyama

Ritemprati, ma non appesantiti dal cibo, proseguiamo la nostra passeggiata pian piano verso uno dei templi più importanti del Giappone intero: il Tenryu-ji. Al quale i arriva camminando tra i vialetti del suo giardino che è perfettamente integrato con la collina, si tratta infatti di un perfetto esempio di shakkei teien, cioè giardini prestati (cioè giardini che si integrano al paesaggio circostante, nel nostro caso la collina di Arashiyama), uno spettacolo bellissimo. Entriamo poi nel padiglione centrale del tempio che fu dimora dell'imperatore Go-Daigo ed uno dei più importati luoghi di culto zen e qua sono delle simpatiche raffigurazioni di Daruma, ma lo spettacolo anche qua rimane il giardino, il suo lago, le pietre le piante che fanno da quadro agli shoji aperti.
Ci riposiamo un po', la stanchezza inizia a sentirsi, ma proseguiamo nel nostro cammino fin al ponte Togetsukyo che collega le due sponde del fiume Katsura, Kyoto è ricca di vie d'acqua che troppo spesso abbiamo visto gonfiasi impetuosamente in questi ultimi tempi per colpa di piogge sempre più forti che colpiscono il Paese.

Un bel Giardino giapponese ed una gustosa cena di Okonomyaki!

casa di Ōkōchi Denjirō, Arashiyama

Sono circa le cinque abbiamo tempo per un'ultima visita...il Giardino e la casa di Ōkōchi Denjirō un famoso attore del primo cinema giapponese un giardino del XX secolo, molto bello e curatissimo i cui minuziosi particolari lo rendono magico, anche se ormai le tinte della sera ci iniziano ad avvolgere...riprendiamo infine il treno che ci riporta verso il "centro" di Kyoto, e alla stazione di Nijo la nostra cara Elena ci saluta e tutti assieme ci diamo appuntamento per la nostra prossima volta a Kyoto!
Con Yuko, che ha il suo Shinkansen per Tokyo alle otto di sera andiamo ad uno dei miei appuntamenti ormai fissi con il Giappone, la serata al ristorante della catena Fugetsu, quindi Yakisoba e Okonomyaki a go go...e una bella birra...non ci resta che salutare anche Yuko, che è davvero una cara amica e che aspettiamo in Italia per passare assieme il Capodanno.

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