Diario del mio quinto viaggio in Giappone: Kyoto nascosta e Nara grandisosa!

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Ottobre con temperature estive a Kyoto

Colazione giapponese

Il Tokyu hotel a Kyoto ha un paio di ristoranti dove viene servita la colazione, uno a buffet, dove ci eravamo saziati le mattine precedenti ed uno dove viene servita al tavolo una rigorosa colazione giapponese, quindi salmone, zuppa di miso, umeboshi (peschina salata) ed altri prodotti in salamoia con cui accompagnare il gohan (il nome del riso cotto) e poi ancora alghe, soia fermentata, tofu e la mitica frittata arrotolata, che poi è un millefeoglie di frittatine, per stamani optiamo per questa soluzione, anche per cambiare e provare l'altro servizio, ma sopratutto perchè la colazione giapponese è sostanziosa e leggera allo stesso tempo.
Alcuni probabilmente leggendo avranno storto il naso, mi vengono in mente cari amici che non riescono a svegliarsi se non con una nota di dolce al mattino ed un buon caffè...io invece non ho mai avuto difficoltà a fare la colazione salata, anzi la prediligo, pensate che quando da bimbo mi ammalavo mio padre per farmi felice la mattina mi preparava pane tostato imburrato con le acciughe ed i capperi...quindi capirete che per me la colazione giapponese non è stato un impatto strano fin dal primo mio viaggio e poi se si vuole capire un posto fino in fondo si deve provare ad entrarci a capo fitto, alghe, soia e salmone a colazione inclusi.
E' una giornata luminosa e già l'aria è tiepida tanto che io mi infilo un paio di pantaloni corti ed i sandali come fosse agosto e seguo Yumiko, decidiamo di passare la mattinata ancora a Kyoto e poi di spostarsi a Nara, quindi ci facciamo portare dal bus navetta dell'albergo alla stazione di Kyoto (questo bus navetta è stato comodissimo) e da qua prendiamo un bus di JR per andare a visitare il Toji-in; in questa prima parte del viaggio abbiamo utilizzato al 100% il Japan Rail pass, senza fare mai nessun biglietto, utilizzando le linee metropolitane che collegano Kyoto ai suoi dintorni e come leggete i bus gestiti dalla compagnia ferroviaria dello stato giapponese.

Un giardino giapponese antico e meraviglioso

Toji-in, Kyoto

Andiamo nella zona nord di Kyoto, una zona residenziale, casette, giardini, una scuola, gli immancabili konbini, gira a destra gira a sinistra...camminiamo una decina di minuti e Yumichan mi dice dobbiamo stare attenti che questo tempio non si vede è in mezzo alle abitazioni...ed infatti così era.
Varcato quesllo che fu il portone che cingeva le mura ci trovamo in mezzo ad altre case per arrivare poi al tempio vero e proprio. Il Toji-in fu infatti voluto da Ashikaga Takauji il fondatore dell'omonima dinastia shogunale che aveva sottomesso il potere imperiale in modo quasi definitivo, sarà quindi per questo motivo che il tempio durate il periodo della rivoluzione Meiji nella seconda metà del secolo XIX fu declassato e rimpiccolito vendedo padiglioni e terreni.
Questo tempio è stato anche il mausoleo della dinastia di samurai intellettuali Ashikaga e qua sono lo statue di tutti gli shogun della famiglia ed assieme a queste troviamo anche quella di Tokugaka Ieyasu, fondatore dell'ultima dinastia di shogun e qui posta da lui come segno di continuità con gli Ashikaga vantando come essi una discendenza dal glorioso clan Minamoto.
Il pezzo forte di questo tempio è però all'esterno ed è il giardino del maestro Muso Soseki, lo stesso che ha progettato il parco del Tenryu-ji (la nosta è stato una visita mirata a completare un percorso di giardini del periodo Muromachi visti nei viaggi precedenti) che le foto vi illustrano nella sua meraviglia.

Nara la prima capitale del Giappone

Parco di Nara

Da qua ci spostiamo poi pian piano verso Nara dove alloggeremo al Nikko hotel, albergo di Jal che è praticamente attaccato alla stazione, quindi comodissimo, è una bella sistemazione, comoda e piuttosto confortevole, forse tra le migliori della cittadina.
Sistemati i bagagli in camera ci lanciamo verso il famoso parco cittadino, quello dei 1000 e passa cervi che razzolano ovunque indisturbati, è la terza volta che ci andiamo, e oggi lo dedichiamo ad un ritorno più consapevole, andiamo a vistare il Todai-ji col suo grande Budda, ci sono tanti visitatori e qua avrò modo di sentir parlare italiano più volte, anche se noi abitanti del Belpaese che arriviamo fin quaggiù siamo davvero pochi e la parte del leone nel settore turistico in Giappone la fanno davvero loro grandi vicini asiatici: i Cinesi.
Quando si giunge al parco i primi dieci sika (cervo/i) che si vedono mandano sempre in brodo di giuggiole, poi ci assuefà un po' come gli iguana in Messico o i gatti al foro romano, quando c'erano e dopo qualche decina di foto (meno male che ci sono le macchine digitali sennò tutti finivano gli scatti prima di arrivare al Daibutsu) si prosegue verso la nostra meta, il tempio è grande, pur essendo stato ricostruito in forme ridotte dopo incendi e distruzioni, vanta ancora la sala in legno più grande al mondo, il Budda è grande, sereno, immobile, cerco di immaginare la sua presentazione al mondo circa 1300 anni fa, una festa che aveva aperto la piccola capitale di questo remoto regno al mondo, dignitari da ogni dove in nome del buddismo erano giunti e oggi tanti turisti trafelati a farsi foto, a farsi selfie come si dice da sei mesi...

Tramonto alla giapponese

 Kofuku-ji,Nara

La nostra passeggiata prosegue, poi coi piedi che dolgono un po', arrampicandosi verso la collina, verso la grande campana e gli altri padiglioni che facevano capo al Todai-ji ricordandoci la prima volta a Nara coi nostri amici più cari nello stupore collettivo.
Torniamo dunque sui nostri passi e ci intratteniamo un po' al Kofuku-ji, il tempio che precede il parco dei cervi dove eravamo stati tre anni addietro, lo spettacolo è molto bello col sole che tramonta dietro l'alta ed antichissima pagoda difronte la quale scolaresche in divisa si fanno fotografare a ricordo della loro gita nella prima capitale del Giappone.
Yumichan pensa già al giorno dopo, alle future visite ed è così che, trovato l'ufficio dei bus di Nara, compra un pass da 48 ore da poter utilizzare nei due giorni successivi, ottimizzando di molto le spese (ricordate che in Giappone esisterà sempre un pass, un abbonamento giornaliero o simili che avrà il costo spesso inferiore a tre trattei singole...e quindi è conveniente per il viaggiatore).
Oggi siamo troppo stanchi per cercare un posto dove mangiare, ed è così che andiamo al super mercato del grande magazzino della stazione di Nara e ci compriamo un po' di cibo, pane, karage (pollo fritto), tonkatsu (maiale fritto), e una bustina di insalata per la coscienza e un paio di birre...per il sottoscritto, Yumiko, come ricorderete è astemia, rimane giusto il tempo per vedere bene un'eclissi lunare che sta avvenendo e di provare a fotografarla e di pensare che lo avrei raccontato al mio babbo, perchè a lui le eclissi piacevano, si ricordava tutta la poca geografica astronomica che si fa al classico e che senz'altro ai suoi tempi era più di quella che ho studiato e scordato io...si dorme profondamente, l'indomani ci aspetta una gita aspettata da tanto: si va al Muro-ji ed all'Hasedera, due dei luoghi sacri più famosi del Paese del Sol levante...

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