Diario del mio quinto viaggio in Giappone: vacanza alla giapponese!

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
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Vacanza in montagna in Giappone

Ci svegliamo piuttosto presto, giusto il tempo di un bagno agli onsen del ryokan e poi concederci un'abbondante colazione.
La stanza dove abbiamo cenato la sera prima invasa dalla luce del giorno sembra un'altra, tutto è preparato per un buffet ricco di tanto ben di dio per metter su una colazione davvero per tutti i gusti, ma la cosa che ricordo meglio è il latte, il latte freschissimo delle mucche di Aso, davvero squisito. Si riparte, andiamo verso l'altro versante del vulcano, quello nord orientale, verso la prefettura di Oita, mi addormento, ormai come al solito, in macchina per risvegliarmi al santuario Aso un luogo mi dicono considerato sacro dalla notte dei tempi dove ora sono strutture del XVII_XVIII secolo.
E' domenica, è giorno di festa per i più anche in Giappone e così ci sono fedeli e turisti e degli studenti delle elementari a far prove di disegno, si riparte, la strada sale tornante dopo tornante fino al valico della montagna, qua ci sono dei ristorantini; davvero tutto il mondo è paese mi pare di essere sui nostri appennini là dove si scollina verso la Romagna e dove c'è sempre un buon profumino di arrosto...noi ci fermiamo in un posto a caso per pranzare, una trattoria di udon e soba, in questo viaggio ho scoperto la mia predilezione per gli udon in brodo e così me ne faccio portare una bella ciotola, qua mentre mangio, verdure, pezzi di pollo alghe e spaghettoni accompagnando il tutto con sorsate di brodo caldo gusto davvero una concezione differente dall'occidente in fatto di cibo, pollo, verdure, alghe, tofu fritto, cose che dette così possono dissonare, ma mangiate assieme sono buone ed il loro effetto è corroborante.

Onsen all'ombra del vulcano

Ci rimettiamo in cammino e ci fermiamo un paio di volte per ammirare dei cenni di koio, il mutare del colore delle foglie in autunno, ma anche qua pur essendo in montagna mi rendo conto che ancora si dovrà aspettare un po' per vedere lo spettacolare arrossare dei boschi, cammin facendo poi giungiamo ad altri famosi onsen che affacciano le loro vasche alla vetta del monte Aso il quale pigramente sfumacchia; altri bagni per ritemprarci, la temperatura delle vasche e dell'aria esterna è perfetta, la vista giuro è stupenda, le montagne, il verde dei boschi, l'azzurro del cielo, il giallo ed il rosso delle foglie degli alberi più vicini, davvero un peccato non poter far foto a queste terme, che per ora sono davvero le più scenografiche che abbia visto in Giappone.

Squisita ospitalità giapponese

Asciugati e rivestiti si rimonta in macchina per arrivare al "piccolo" hotel dove alloggeremo, siamo abbracciati dalla montagna...la stanza è grande, bella molto comoda, c'è il wifi, posso riconnettermi al mondo e chiamar casa in Italia...giusto il tempo per preparare una tazza di tè verde e mangiare un dolcetto e poi andare nuovamente alla spa dell'albergo davvero carina, minuta, ma graziosa...dove oltre ai bagni mi faccio una bella sauna nel tentativo di smaltire gli eccessi della cucina nipponica...
finiti i bagni e indossata la veste da camera dell'hotel mi faccio massaggiare da una di quelle poltrone che spesso si vedono in aeroporto per poi andare a cena, siamo alloggiati in due stanza "superior" e ci hanno, così, riservato una saletta privata con una bella vista sul giardino illuminato, è gia in tavola "l'antipasto" dove accanto all'immancabile e coreografico sashimi vedo due fette di maiale che li per li mi paiono di prosciutto, al che ho una vibrazione, perchè una cosa che mi manca, come sapete, quando sono in Giappone sono i salumi, ma mi dicono che no è carne cruda e le debbo cuocere in un fornelletto a tavola, poi iniziano a portarci pietanze gustose come si conviene alla famosa cucina kayseki e così bevute un paio di birrette e tornati in camera mi do un po' alla lettura ed ai massaggi della poltrona per poi dormire placidamente...

Yufuin il secondo centro termale più famoso del Sol levante

La colazione, dopo l'immancabile seduta di onsen del mattino è in puro stile giapponese ed servita nella saletta privata della sera prima, poi giusto il tempo di rimettere a posto un paio di cose in borsa e si riparte alla vota di Yufuin assieme a Beppu la più famosa località termale di Kyushu, e quindi del Giappone, tutti fenomeni geotermici regalati dal grande monte Aso...un po' come da noi in Toscana dove le molte realtà termali da Saturnia a Bagno Vignoni, a San Casciano alla stessa Rapolano sono in un modo o nell'altro legate al grande vulcano che era il monte Amiata, qua il monte Aso fa sgorgare acque calde e minerali un po' ovunque per la gioia dei nostri amici giapponesi che in fatto di terme non hanno nulla da imparare da nessuno.
Passeggiamo per il paesino, pieno pieno di turisti stranieri, anche qua i cinesi fanno la parte del leone, incredibile come in pochi anni il numero di questi visitatori sia aumentato, e certo fa pensare come se da una parte i due governi si fronteggiano dall'altra sembrano andare d'accordo.
Ammiriamo il laghetto d'acqua tiepida, ci spingiamo verso un antico ryokan dove si può ancora immaginare come fosse il Giappone cent'anni fa, la cui porta d'ingresso con tetto di paglia intrecciata è un capolavoro, ci soffermiamo in qualche negozio di souvenir... Il pranzetto lo facciamo in un ristorantino molto carino dove fanno una cucina occidentale, fortemente francofona, con contaminazioni nipponiche...e dopo pranzo? Gli ultimi, ed immancabili, onsen, per salutare il grande vulcano, così ci rechiamo ad un hotel che fa fare anche bagni a chi viene da fuori e mentre Yumichan e la sua mamma stanno a riposarsi nei divano della hall io e Tsutomu-san ci facciamo i le nostre abluzioni, godendo di una vista molta bella sul monte, una mezz'oretta di relax assoluto.
Così ben cotto posso farmi l'ennesimo pisolino non apppena saliti in macchina e messi sulla via del ritorno...ci fermiamo in un paio di autogrill, dove si compra pane e dolci per la colazione del giorno ad un forno e frutta ad un banco da fruttivendolo e si riparte verso casa, capisco che mio suocero sia stanco e in cuor mio mi dispiaccio di non poter guidare in Giappone (dovrei decidermi a fare la patente internazionale quando parto), dove arriviamo che sono le cinque del pomeriggio.
Mia suocera si scusa, perché per cena per far prima ci servirà degli udon, ma io sono contento davvero...e poi far prima...si mette a preparare il brodo in casa, a tagliare carne e verdure bollire tutto per un paio d'ore...qua vedo come la cucina italiana di casa volendo è molto più rapida...

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