Diario del mio ottavo viaggio in Giappone: Orizzonti giappponesi

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

La scoperta del buffet negli hotel giapponesi

Colazione al lago Biwa

Si dorme benissimo, al risveglio in un nuovo hotel la curiosità di nuova colazione, un nuovo buffet, qua si ha un occhio in più verso occidente e poi c'è il cuoco che ti prepara l'omelette, parte così un pasto iper calorico e ricco di colesterolo anche perchè mi accorgo che c'è del prosciutto solo dopo aver mangiato il bacon...e poi alla fine per aver maggiore voglia di bere un caffè americano mi è inevitabile un cornettino al burro, lo sapete quando sono in viaggio la colazione per me è importante e siccome sono goloso diventa sempre abbondante, invece Yumiko mangia solo due cosine.

Un blog incontro nel cuore del Giappone

Joraku-ji, Shiga, Giappone

Ben pasciuti partiamo per una giornata di visite, siamo diretti ad Ishibe nei pressi del lago Biwa (siamo nella prefettura di Shiga a pochi chilometri da Kyoto), dove sono due antichi templi, per arrivarvi cambieremo il treno a Kusatsu e qua abbiamo appuntamento prima delle 10,25 con Patrick il blogger di Orizzonti e autore di una guida bella e pratica sul nostro amato Sol Levante che è appena uscita, con cui abbiamo stretto amicizia sul web, visto l'amore comune verso l'arcipelago nipponico e l'approccio simile che abbiamo nel vedere il mondo.
E' una bella giornata di sole, fa fresco, ma non è freddo, il trenino che porta a Kusatsu ha un lieve intoppo ed un ritardo di qualche minuto, cosa rara da queste parti, ed io da bravo italiano sono l'unico a bofonchiare qualcosa, mentre tutti rimangono impassibili, temo di far ritardo l'unica volta che abbiamo un appuntamento con qualcuno, ma il nostro locale riparte e dopo pochi secondi siamo in stazione, qua, dopo essermi comprato una bottiglietta di acqua gassata, come antidoto per la colazione, scendiamo le scale che conducono al primo binario e di spalle vediamo subito un ragazzo alto, troppo per essere un Giapponese, con Yumi lo accerchiamo sorridenti ed infatti è il nostro Patrick, ci salutiamo, ci presentiamo e prendiamo il treno che ci porterà ad Ishibe. Dopo i primi minuti di normale imbarazzo sembrerà di conoscerci da una vita e di viaggiare insieme da sempre...

Konan sanzan tre antichi templi nel pressi del lago Biwa

Joraku-ji, Shiga, Giappone

Siamo arrivati in un Giappone remoto e fuori dal tempo, nostra meta di oggi è Konan sanzan un insieme di tre templi sul settore sud del lago, come appunto recita in giapponese il nome, costruiti un po' distanti l'uno dall'altro, che furono grandiosi e potenti nell'antichità e che oggi dormono tra queste colline. Scesi dal treno ci rendiamo conto che non c'è molto intorno a noi, così visto l'autobus che ci porterà al primo tempio, il Joraku-ji, saliamo, è periodo d'esami ed i ragazzi giapponesi non sono a scuola, ma con le loro divise vanno ai propri istituti per le interrogazioni, ci guardano, ci salutano, ancora da queste parti gli occidentali sono merce rara. Vediamo che quel Giappone descritto dagli antropologi, dal nostro Fosco Maraini, ad esempio, come mi fa notare Patrick, non è scomparso, sono mutate le città in Giappone, ma come ovunque le campagne son restie ai cambiamenti.
Il nostro "problema" è il pranzo chiediamo se ci sia qualcosa, ma nessuno sa dove mandarci, neppure l'autista del bus, un tipo simpatico con la sua divisa, il volto abbronzato ed i folti capelli neri.

Un Giappone che credi scomparso

Choju-ji, Shiga, Giappone

Scesi dalla corriera è una vecchietta con la sua sporta della spesa a farci da scorta fino ad indicarci con la mano il nostro Joraku-ji che risale al periodo Nara e con gli altri che visiteremo ha in comune di aver preso fuoco per qualche motivo ed essere stato rimesso in sesto attorno al XIV secolo e di proteggere statue, gruppi scultorei risalenti ad un migliaio di anni fa. Questo luogo sacro è solitamente chiuso, per farci aprire abbiamo telefonato precedentemente al bonzo, ma quando arriviamo troviamo il varco libero e nessuno ad attenderci, c'è un gruppo che è in visita ai tre templi di Konan sanzan (che in un modo o nell'altro ci starà sempre un passo avanti), dopo aver visitato l'interno ci arrampichiamo tra sprazzi di primavera sulla collina retrostante, ai piedi della pagoda e da qua dominiamo la struttura del tetto del padiglione principale, che è è davvero bella, classica dell'architettura a cavallo tra i periodi Kamakura e Muromachi, ci mettiamo poi in cammino verso il secondo tempio, ci separano un paio di chilometri, è una passeggiatina, ma a metà strada l'autista dell'andata col suo bus ci avvista, si accosta e ci fa salire, ci dice che la corsa fino al tempio è gratis, e tutti gli altri passeggeri sono felici di questo, ma ancora nessuno ci dice un posto dove pranzare.
Il Choju-ji è il secondo dei siti in programma quest'oggi, ci accorgiamo che la comitiva di pensionati ci ha preceduto notando il loro autobus, ci attardiamo all'esterno a far foto, vediamo che qua è anche un piccolo santuario shintoista a sottolineare che la religione giapponese è un sommarsi di culti sincretici che sono risusciti ad aver una casa quasi comune, entriamo a vedere le statue anch'esse antichissime...

Alla ricerca del ramen perduto...

Ramen Fuji, Shiga, Giappone

E' l'ora di pranzo, quasi, attendiamo il bus che ci riporta verso la stazione, Yumiko ha visto che qua è un ramen-ya che i commenti dicono essere rimasto con gli arredi a trent'anni prima (quando avrà aperto i battenti), ma quando ne parliamo la gente del luogo ci sorride e cerca di mandarci altrove;. alla stazione, poi, vediamo un piccolo punto informazioni ed anche qua domandiamo dove poter mangiare, cercano di mandarci verso un centro commerciale, ci dicono che la trattoria di ramen dove vorremmo andare ha cambiato gestione, che non fa più delle buone pietanze...Patrick che al contrario di me capisce un po' di giapponese mi dice che si stanno schernendo dal mandare degli occidentali in una bettola. Ci spiegano, però, più o meno dove si trovi ed è così che vagato un po' in tondo per cercare di scavalcare la ferrovia, vediamo un passaggio a livello e dopo poco una tendina gialla che ha visto senz'altro periodi migliori con l'ideogramma del ramen, è un posto per camionisti in una zona industriale e non chiude mai.
Dentro sta mangiando una coppia di avventori, prendiamo posto, ordiniamo. C'è luce, gli arredi sono di un'altra epoca, ma tutto è luminoso e piuttosto pulito, una signora che pare essere parte integrante del locale ci prepara i nostri spaghetti, ha le calosce ai piedi, eppure non piove, poi vediamo che i ramen li scola "sgrullando" l'acqua energicamente sul pavimento e comprendiamo la loro utilità, arrivano le nostre ciotole, Patrick ha ordinato anche dei gyosa (ravioli), io una ciotola formato famiglia e Yumichan una porzione per umani, i nostri tagliolini si rivelano buoni, ma non semplicemente buoni, davvero ottimi.

Un autobus a forma di gatto per raggiungere un remoto tempio buddista: questo è il Sol levante!

Zensui-ji, Shiga, Giappone

Felici per la bella giornata che stiamo vivendo e per i gustosi ramen appena mangiati riprendiamo il treno, siamo diretti a Kozai dove dobbiamo prendere un autobus; dall'orario il nostro bus è in partenza, ma non lo vediamo, ce una piccola corriera a forma di gatto, ma crediamo debba essere uno scuola bus, Yumiko corre ad un altro mezzo pubblico e poi trafelata ritorna sui suoi passi dicendo che il nostro autobus è il gatto...sì come in Totoro.
Il nostro neko-bus ci lascia in campagna, ci sono delle case, ma ben presto la nostra strada da spazio al bosco, camminiamo una decina di minuti che paiono di più per non conoscere il luogo e così arriviamo al Zensui-ji qua vediamo che la comitiva di prima ha appena concluso la sua visita...e si dicono costernanti, perchè se avessero saputo che facevamo lo stesso giro ci avrebbero portato con loro. Sì, ma non avremmo mangiato i ramen da Fuji.
Questo terzo tempio è molto bello siamo ancora nel nulla, che ti immagini in quale nulla fosse mille anni prima quando si sono messi a costruirlo, tutto attorno uno splendido giardino con dei laghetti e delle fonti, infatti, Zensui-ji significa buona acqua, qua, all'interno, una serie di statue fanno compagnia al Budda, il bonzo ci spiega quel che vediamo e la storia del tempio stesso. Sono simulacri di una bellezza che fatico a descrivere, ormai questi volti intagliati nel legno hanno la loro familiarità. Dopo aver passato la prima parte della mia vita studiare pale e statue di Santi e Madonne mi ritrovo a dover combattere con l'agiografia buddista, chi lo avrebbe detto mai.

Una bella giornata di viaggio in Giappone termina con una bella cena!

Cena cinese in  Giappone

Ci rimettiamo sui nostri passi, chiacchieriamo, come ci si immagina è stata una giornata a raccontar di noi stessi e del nostro Giappone, il treno ci riposta a Kusatstu dove ci siamo incontrati al mattino, poi ne prendiamo un altro che porteà noi ad Ishiyama e Patrick a Kyoto dove dorme, ci salutiamo e ci diamo così appuntamento in Italia (ed infatti pochi giorni fa ci siamo rivisti qua da noi nella nostra Toscana).
Aspettiamo un po' il nostro bus navetta per l'hotel e poi abbiamo il secondo appuntamento col ristorante cinese compreso nella nostra mezza pensione, stavolta abbiamo le idee chiare, troppo chiare, una cena ottima, ma esageriamo nell'ordinare...e mangiamo per sette giapponesi...
Siamo arrivati quasi alla fine di questa settimana di viaggio nel viaggio, ed ancor oggi mentre scrivo sono emozionato per le bellezze viste.

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Cosa è viaggiappone?

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Viaggiapppone nasce come condivisione dei viaggi nel Paese del Sol levante fatti da Yumiko e Dani tenendo sempre presente quali possano essere i problemi oggettivi che un Italiano in vacanza in Giappone possa incontrare, dando una mano così tramite tante informazioni, foto e diari frutto dei tanti viaggi (ormai non si contano più quelli fatti insieme).
Viaggiappone, con la propria esperienza, progetta e si mette alla testa di viaggi di gruppo alla scoperta del Sol Levante che vengono realizzati da un tour operator leader nel settore.
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