Diario del mio ottavo viaggio in Giappone: dal monte Koya al lago Biwa

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Preghiera al tempio buddista al monte Koya

Colazione almonte Koya

La mattina la sveglia suona molto presto, infatti alle 7 inizia la preghiera nel tempio con il bonzo capo e i due "discepoli", non è obbigatoria, ma partecipiamo volentieri, ci forniscono un libretto per seguire, ma io mi perdo dopo un minuto, si possono far foto, il freddo è davvvero intenso e sono concentrato a carpire il calore da una stufa catalitica. Il tempio è recente, infatti nel secolo scorso ha preso fuoco, la parte più antica rimanente è quella dove ora sono posizionati i sento (dove ci si lava) che risale a circa trecento anni fa, dopo una mezz'ora, quaranta minuti il monaco ci dice che ha pregato per noi, per la nostra salute ed il nostro viaggio, parla in Giapponese ed Inglese (ci sono anche altri due ospiti, sono due ragazzi orientali, non so, forse di Taiwan), la colazione è in realtà una piccola cena nello stile della precedente, nella medesima bella sala dagli shoji dipinti...tornati in camera rimettiamo a posto il nostro bagaglio e andiamo a fare l'ultima doverosa visita al Koyasan.

In visita a Kobo Daishi sulle orme della storia giapponese

Monte Koya

E' presto, è freddo e ci facciamo una lunga passeggiata (circa tre quarti d'ora) in un luogo molto sacro. E' un enorme cimitero ove sono le tombe delle famiglie più importanti del Giappone. Se si è studiata un po' storia del Giappone si incontrano i nomi di tutti i suoi personaggi, vincitori e vinti (in cielo siamo tutti uguali), la giornata è bellissima, asciutta, il freddo pungente si sente meno. Arriviamo ad un ponticello, qua dobbiamo scoprire il capo per procedere e le foto sono vietate, Kobo Daishi ti viene incontro e ti scorta. Il tempio è, grande bruciamo l'incenso, camminiamo fino alla tomba di Kukai, si scendono delle scale e mi viene in mente quella di Francesco ad Assisi...
Al ritorno non facciamo tutta la strada, c'è una fermata del bus poco vicino al tempio, torniamo al nostro shukubo e da qua ripartiamo, siamo diretti in un'altra zona di Kansai, andremo nella prefettura di Shiga sul mite lago Biwa, un luogo molto vicino geograficamente, e non solo, a Kyoto ove abbiamo in mente la visita di una serie di mirabili templi testimonianza del Giappone più antico.
Il problema ora è arrivarci, abbiamo il nostro pass per prendere i mezzi privati del Kansai e con esso cambiando sette treni arriveremo a destinazione...siamo diretti ad Ishiyama, dove sarà il nostro secondo Royal hotel del viaggio, ma prima di fermarci qua ci spingeremo un po' oltre fino all'Ishiyama-dera il famoso tempio dove Murasaki scrisse La storia di Genji.

E poi via fino alle porte di Kyoto sulle sponde del lago Biwa in compagnia di Genji

Ishiyama dera. Giappone

Il viaggio ci vede andare a ritroso fino ad Osaka con tutti i cambi dell'andata, ma qua senza arrivare a Nanba prenderemo un treno per Kyoto, dove con la metropolitana cittadina andremo fino ad un'altra fermata di treni locali che poi va in direzione del lago Biwa, del capoluogo Otsu e di altri paesi...un interseco che senza Yumiko non avrei nemmeno potuto o voluto pensare.
Arriviamo ad Ishiyama-dera alle 15,30 circa si cammina lungo il lago, ci fanno strada dei bimbetti delle elementari che prendono da soli il treno per andare scuola e che stanno tornando a casa propria che è lungo la via, in dieci minuti giungiamo al nostro tempio.
Si rivela bellissimo, dalla porta con i due arcigni niou si va verso i padiglioni qua oggi vi è una mostra di ume (pruno) bonsai in fiore posti tra una serie di piccole strutture proteggono statue antiche di mille anni e poi il padiglione principale, antico come le statue, dove Murasaki ha scritto del principe splendente, ci sono anche alberi di pruno nipponico in formato normale, un famoso giardino dove fare questo primo hanami, e poi c'è una pagoda stile tahōtō non ne avevo mai viste e ora in due giorni faccio il pieno, questa dicono sia la più antica di tutto il Giappone. Da questo capisco che sono in un tempio Shingon, l'ho già detto questo ottavo viaggio è stato quello della consapevolezza, o quasi, di ciò che vedevo.

Un bel hotel e un ottima cena cinese in Giappone

Gyoza i ravioli orientalli

Terminata la visita non vogliamo perdere il bus navetta che ci porterà poi dalla stazione di Ishiyanma all'hotel e ce ne è una l'ora quindi affrettiamo un po' il passo, e dobbiamo anche recuperare la valigetta dal deposito bagagli...riusciamo a prendere il treno al volo e la navetta pure.
L'hotel è bello, più bello di un nostro quattro stelle, la camera è immensa,sopratutto per il Giappone, Yumiko ha prenotato molto prima e paghiamo la metà del prezzo normale, compresa la cena al ristornate cinese dell'hotel.
Fatta una bella doccia andiamo quindi a tavola in questo bel ristorante ed è un vero carnevale, si ordina da un menù un massimo di sette portate, in quante porzioni si voglia, e dopo le sette portate altre sette o quanto volete, ma anche meno di sette...
La qualità è super e c'è sia carne che pesce...insomma una bella mangiata...anzi bellissima...gyoza di ogni tipo fatti espressi, involtini primavera, spaghetti croccanti, pesce palla, pesce non so, crostacei, fritture, riso saporito e poi dolcini che a ripensare mentre scrivo aumenta la salivazione. Non ho mai mangiato cinese in Cina, ma da quando mangio questa cucina in Giappone non sono più tornato a mangiarla in Italia, dove ci viene servita, solitamente, meno della pallida ombra come gusto e qualità.
Il sonno cala rapido, l'indomani abbiamo un grande incontro da fare.

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