Diario del mio nono viaggio in Giappone: simboli del Sol Levante!

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Alle porte di Kyoto il suo tesoro più bello

Byodo-in, Uji, Kyoto

La sveglia suona poco prima stamani, infatti, abbiamo una giornata un po' complessa davanti a noi, l'itinerario di oggi ci condurrà ad Uji, una cittadina alle porte di Kyoto e famosa in tutto il Giappone per il suo tè verde ed i suoi templi, tra cui imperdibile è il Byodo-in esempio fulgido di architettura civile giapponese dell'anno mille, di quel periodo Heian che sotto l'ala della famiglia Fujiwara fece raggiungere vette per la prima volta mature e prettamente nipponiche, nazionali, alle varie discipline artistiche. E' così che l'abitazione di campagna del più importante esponente di questa nobile famiglia fu mutata in tempio, un tempio dedicato al Budda della luce, Amida, un luogo che doveva prefigurare ai vivi il paradiso occidentale.
Anche oggi Reiko san è giunta a farci compagnia e così presa la metropolitana, dalla fermata a pochi metri dall'hotel, arriviamo alla stazione JR di Kyoto da cui prendendo un treno locale della linea per Nara ci spostiamo tutti assieme ad Uji, qua con una breve passeggiata arriviamo al tempio della Fenice, quel Byodo-in tanto amato dai Giapponesi da essere immortalato sulle monete da 10 yen, tra gli spicci più diffusi che passano nelle nipponiche tasche.

Tra le espressioni più alte dell'arte antica giapponese

Byodo-in, Uji, Kyoto

Prima di poter accedere alla sala principale c'è un'oretta da pazientare, il tempo per guardare la struttura da fuori, vermiglia e snella, il giardino ed il laghetto in cui si specchia, semi celata dalle ante, l'immagine del Budda.
Qua è anche un piccolo museo, che come mi fanno notare in molti oltre ad essere bellissimo per i contenuti (si vedono alcune delle sculture appartenenti al tempio stesso e che sono state sostituite per proteggerle dalle intemperie) è perfettamente mimetizzato nei suoi volumi, così da accogliere il pubblico rimanendo quasi invisibile, senza alterarne il paesaggio.
Si accede poi alla sala dove la grande statua del Budda veglia sui fedeli, l'opera è l'unica certa di Jocho, scultore giapponese (uno dei primi totalmente autoctoni, gli altri fino al momento erano cinesi o coreani, o quanto meno di famiglie non giapponesi) che tra i primi, se non per primo iniziò a scolpire le sue statue da vari pezzi di legno che poi assemblava, invece che da un unico pezzo di legno. così da poter lavorare nel suo laboratorio di Kyoto e poi spedire i pezzi ai committenti. Io davanti a questo tempio, che sto visitando per la terza volta e che ho visto prima e dopo il restauro che lo ha reso brillante e vermiglio così come al tempo della sua costruzione, sono ammaliato dal lieve abbraccio delle strutture e dalla storia del luogo e cerco di rendere partecipi i nostri amici davanti ad alla grande altezza architettonica che stanno ammirando, consapevole di quanto poco fossi riuscito a carpire io la prima volta senza saper troppo cosa stessi ammirando.

Esperienze zen e shintoiste del nostro gruppo in viaggio per il Giappone

Santuario Ujigami, Kyoto

Alla fine della visita il gruppo si divide, una metà rimane con me e Reiko san, l'altra metà con Yumiko va ad Obaku, dove è il tempio Manpuku-ji dove abbiamo pensato di far passare un momento diverso ai partecipanti al viaggio che ne avessero voglia, qua, infatti oltre ad assaggiare la cucina shojin ryori, la cucina dei monaci buddisti, sarà possibile provare l'esperienza meditativa dello zazen.
E' caldo, mi metto così alla testa del gruppetto rimasto con il quale andremo a vedere il santuario Ujigami che tra i templi shintoisti ci presenta la struttura più antica e che è stato da poco restaurato, le architetture si fondono con la natura, con il bosco vergine retrostante e rispetto alla folla di turisti cinesi che abbiamo trovato al Byodo-in qua siamo soli o quasi, la visita è veloce ed è così che ritorniamo lungo la strada principale della città, fa caldo oggi, il sole cade a perpendicolo e l'afa dà poca tregua a quest'ora del giorno.
Arriviamo così ad un ristorante dove protetti dalla freschezza dell'aria condizionata ci concediamo un buon pasto, io mi dedico al sashimi gli altri si fanno portare altri menù che offrono cucina giapponese classica, zuppa di miso, cotoletta, frittura...

Un angolo di Cina Ming nel cuore del Sol Levante

Esperienza zen, Giappone

Dopo pranzo ci rechiamo nuovamente alla piccola stazione di Uji dove abbiamo appuntamento con Valeria ed Edward che sono andati alla scoperta della zona ed hanno mangiato altrove, così tutti assieme ci dirigiamo ad Obaku dove raggiungeremo gli altri, in pochi minuti arriviamo al Manpuku-ji il principale della setta zen per l'appunto che si chiama Obaku, di lampanti origini cinesi, risalente al secolo XVII è perfetto nella consevazione ed è mirabile esempio di architettura della Cina Ming qua in terra nipponica.
Intanto si susseguono risate e racconti da parte dei partecipanti all'esperienza zen, estasiati tutti dal pranzo, colpiti, è proprio il caso di dirlo, dalla meditazione che prevede anche dei colpi di verga...che, però solo in due, i più coraggiosi, si fanno dare, senza per giunta lamentarsi troppo, il bonzo infatti li ha fatti preparare alla "botta", che dovrebbe essere non percepita nella profondità della meditazione, è un momento particolare tutti mi diranno, ed in cui, pur non dovendo, si sono lasciati andare a delle belle risate.

Fushimi Inari simbolo del Giappone, all'estero

Fushimi-inari, Kyoto

Tutti assieme, tornando verso Kyoto ci fermiamo ad un altro dei simboli, sopratutto tra i turisti, del Paese del Sol Levante: il Fushimi-inari, il santuario shintoista famoso per i suoi torii (cancelli rituali) rossi ve ne sono circa 10.000, tutti ex voto di gruppi finanziari o ricchissimi personaggi al conseguimento di un buon affare, qua è il dio del business, dei buoni raccolti a far da padrone e accoglie i visitatori con le sue volpi magiche che sono messaggeri tra lui e l'uomo.
Questo santuario sarebbe davvero bello se non fosse così incredibilmente visitato da selve, selvagge di allegri visitatori del globo, la prosoma volta mi riprometto di venirci al crepuscolo...
Stanchi, ma felici alcuni di noi si lasciano andare a qualche leccornia alle vicine bancarelle, spiedini, dolciumi...

Una spaghettata alla giapponese

Cucina Kansai, Kyoto

Arriviamo quindi alla stazione di Kyoto, io vorrei fermarmi già a cena là, vorrei andare da Fugetsu, un appuntamento fisso per un buon okonomiyaki e dei succulenti yakisoba, ma non ho il coraggio di trascinarmi dietro la comitiva, che immagino stanca e desiderosa di una doccia, se non che Tiziana quasi leggendo i miei pensieri propone di rimanere là...
Alcuni vogliono tornare in hotel e così indirizzati da Yumiko prendono la metropolitana e fanno ritorno, mentre noi con la maggior parte dei partecipanti ci lasciamo andare alla buona cucina Kansai agli ultimi piani del grande magazzino di fronte alla stazione.
Una cena saporita e la pasta fatta al modo di Fugetsu che contempla anche una spruzzata di maionese (che la prima volta ho storto il naso, ma poi in questi yakisoba è una marcia in più) è davvero buona, tantè che con Sergio, che siede a tavola con noi assieme a Carmen, finito il primo giro ci mettiamo subito d'accordo per un secondo, intanto le chiacchiere diventano sempre più amichevoli e confidenziali, in uno dei lati davvero più belli del nostro carattere nazionale, di cui sempre sparliamo...
E' così che andiamo a letto soddisfatti dalla buona mangiata, intanto le insonnie da jet lag stanno scemando e la stanchezza della giornata regala un sonno ristoratore...
Galleria fotografica sotto!!

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Cosa è viaggiappone?

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Viaggiapppone nasce come condivisione dei viaggi nel Paese del Sol levante fatti da Yumiko e Dani tenendo sempre presente quali possano essere i problemi oggettivi che un Italiano in vacanza in Giappone possa incontrare, dando una mano così tramite tante informazioni, foto e diari frutto dei tanti viaggi (ormai non si contano più quelli fatti insieme).
Viaggiappone, con la propria esperienza, progetta e si mette alla testa di viaggi di gruppo alla scoperta del Sol Levante che vengono realizzati da un tour operator leader nel settore.
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