Diario del mio nono viaggio in Giappone: Scoperte e riscoperte nel Sol Levante

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
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Premessa al mio nono diario di viaggio in Giappone

Questo diario di viaggio è un po' particolare, è il primo che ci vede, infatti, col ruolo di capigruppo in un viaggio ideato da noi, sui passi più belli dei diari precedenti, un viaggio in Giappone ricco di luoghi e dove finalmente abbiamo potuto condividere il nostro amato Sol Levante con una comitiva, fortuna ha voluto, ottimamente assortita e composta da persone curiose e che quasi ignoravano il mondo che andavano a scoprire.
Dobbiamo quindi ringraziare tutti in ordine alfabetico per averci fatto compagnia e per aver fatto iniziare un nostro sogno che è divenato realtà: Aldo, Alessandro, Bruno, Carmen, Caterina, Daniele, Edward, Elena, Fabio, Franco, Giusy, Luca, Raffaella, Rosy, Samuele, Sergio, Tiziana, Valeria e Luca vitale di Miki travel che ha creduto da subito nel nostro sogno di portare sui nostri passi, alla scoperta di luoghi anche poco o per nulla turistici, una piccola brigata di viaggatori che cercavano anche altro, oltre le solite mete da catalogo.
Il diario si dividerà in due parti una prima itinerante ed una seconda più stanziale nella nostra amata Fukuoka, con qualche gita nel Kyushu tra le coccole dei genitori di Yumichan.

Il lungo viaggio verso il Sol Levante ha inizio

Il 17 agosto la sveglia suona alle 3 di mattina, abbiamo un intercity notte prenotato da tempo che parte alle 4,30, non possiamo rischiare di mancare uno degli appuntamenti più ricercati da noi negli ultimi anni; partiremo da Roma diretti ad Hong Kong assieme ad altri otto partecipanti al viaggio e poi con un altro gruppetto di dieci persone ci troveremo all'aeroporto dell'ex colonia britannica, ormai di nuovo un pezzo di Cina popolare, anche se con uno stato un po' differente.
Il treno è puntuale, fa fresco, le strade della nostra Arezzo sono ovviamente deserte, d'altronde se non fosse per l'orario lo sarebbero, perchè è la settimana di ferragosto. Saliamo e ci accorgiamo che le carrozze destinate ai passeggeri seduti (gli altri vagoni sono a cuccette) di questo servizio notturno sono stracolme di signori stranieri, più o meno paganti, fatto sta che il capotreno ci accoglie trovandoci due posti qualunque, non quelli da noi prenotati e svegliando un ragazzo che occupava un'intera poltrona da tre in scompartimento e poi salutandoci con un'alzata di spalle, bofonchiando dice: "In questo treno, ormai funziona così".

Ormai per noi è più semplice andare in Giappone che a Roma

Arriviamo alle 6,30, in poco tempo troviamo da dove partono i bus per gli aeroporti e ci guadagniamo il nostro passaggio per Fiumicino, la corriera attraversa la capitale, bella e ancora assonnata nella mattina estiva, passiamo da Ostiense, penso a Silvia, la nostra cara amica che non vedo da troppo tempo e che sta là, mi dico che ormai è diventato più facile per noi andare in Giappone che fare una passeggiata nella città eterna, evoluzioni della vita e strane pigrizie dettate dall'età.
Ci fermiamo un po', facciamo colazione, trovo il Leonardo da Vinci pulito e rimodernato, meno male, e poi cerchiamo dove fare check in con Cathay Pacific mentre cerco di palesarmi ai partecipanti in partenza, come noi, da qua, i quali appaiono pian piano tra sorrisi e strette di mano: una coppia da Cagliari, un ragazzo da Nuoro, un altro signore dalla Sicilia, in particolar modo da Lentini, paese che io assimilo sempre al poeta Jacopo ed alla scuola siciliana, ma che per lavoro vive a Roma e poi due nostri carissimi amici di famiglia da Arezzo e altri due sposi da Campobasso...
Contemporaneamente si costituisce il gruppo a Milano, sono in contatto con Elena, una ragazza di Brescia che viaggia da sola e che ci segue già da un po' nel nostro illustrare il Sol Levante...

In Giappone puoi programmare quasi tutto...

L'aereo è strapieno, i nostri posti in economy sono più comodi del solito, per una volta non ho il sedere appiattito dal viaggio, tra un pisolino, un po' di letture, "pranzetti" e colazioni arriviamo ad Hong kong, con un certo anticipo sulla tabella di marcia, qua, fatto un controllo bagagli, senza dover mostrare nemmeno il passaporto, ci ritroviamo ai gate e dopo poco al nostro per Osaka Kansai...il tempo di posizionarci e arrivano i "Milanesi" con Tiziana alla testa del drappello assonnato.
Con Yumiko abbiamo cercato di programmare tutto e prevedere tutto e ora che il viaggio è terminato possiamo dire di essere stati assistiti dalla fortuna del tempo che è stato sempre favorevole, possiamo dire che è andato davvero tutto come pensato, siamo riusciti a mettere a disposizione la nostra esperienza di viaggiatori del Sol Levante...ed è così che una volta atterrati a Kansai ci mettiamo a dirigere una partitura studiata: controlli passaporti, valige, cambio, eventuali router o sim dati e poi Limousine bus e via verso Kyoto per un primo momento di Giappone...

Ritorni e scoperte a Kyoto

Alloggiamo all'Hotel Karasuma (nell'omonima via), che si rivelerà comodo per la sua centralità e i collegamenti e così dopo una pausa di un'ora tutti assieme andiamo alla stazione di Kyoto dove abbiamo in mente di mangiare ramen al "Ramen Koji" e in special modo al Bannai una trattoria che offre noodle al modo di Tohoku, dove ho in mente una mega ciotola debordante fettine di ciccia di maiale come primo appuntamento con la tavola nipponica. La cosa bellissima è lo stupore negli occhi di chi è con noi, mentre io sono strafelice per un sogno che si realizza e per tornare nella bella Kyoto, dove sono stato tante tante volte e che è per me un luogo che amo e dove so che sempre tornerò, finchè sia possibile.

Il primo ramen del nono viaggio in Giappone

Tutto in Giappone è differente, dalla danza delle sedie che scandisce l'avanzamento della fila al ristornate, a come si ordina e stavolta va fatto mediante la famosa macchinetta all'ingresso, che se all'inizio disorienta, poi diventa comodo alleato nell'ordinare la cena.
Ed è così che nascono le prime chiacchiere davanti ai ciotoloni fumanti e poi ci dividiamo tra chi vuole andare a piedi e chi, invece, andrà in metropolitana, io parto coi camminatori...la via è tutta dritta fino all'hotel, quasi quasi tra la stanchezza, l'emozione e google maps sbaglio la via, ma dopo un attimo ritrovo l'orientamento, che non ho mai avuto e così costeggiato il grande tempio Higasi-Hongan-ji arriviamo in albergo pronto al primo sonno che sarà frammentato, dopo un rapido addormentamento, da jet lag farcito di adrenalina.

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Un viaggio tra le origini del Giappone ed il futuro! Per saperne di più