Diario del mio sesto viaggio in Giappone: hanami a Kyoto

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

La strada del filosofo imperdibile a Kyoto

Strada del filosofo, Kyoto

Al risveglio, poco prima dell'alba, quando sono in viaggio mi addormento presto e mi sveglio presto, non ho ancora fame...ma mi concedo, comunque, una discreta colazione, niente a riguardo di una coppia, probabilmente padre e figlia mia coetanea che si spazzolano due omelette, e una decinadi panini a testa , più una vera montagna di cibarie di varia natura...e per concludere un gelatino, così per non far mancare nulla. Ancora con Yumi siamo increduli di quanto abbiano mangiato questi signori giapponesi, magri, magri e che allegramente parlavano di dove andare poi a pranzo...
Noi lasciato l'hotel partiamo dalla stazione JR di Kyoto alla volta della zona di Higashiyama dove è la strada del filosofo ed il Ginkaku-ji...la nostra meta è la strada che percorreva il professore, appunto di filosofia, Nishida Kitaroe e che aveva abitudine di fare da casa all'università lasciandosi prendere dal turbine dei pensieri...per ciò il nome; una strada famosa per i suoi sakura e che noi avevamo vista quattro anni addietro a fine estate...lo spettacolo è bellissimo quest'oggi, anche se ci sono orde di turisti, sopratutto, come detto, provenienti dalla vicina e popolosissima Cina, che intasano un po' il cammino.

La seconda volta al tempio d'argento

Ginkaku-ji, Kyoto

Questa sarebbe la nostra unica meta in programma in zona, ma decidiamo di tornare a vedere il Ginkaku-ji, per ammirare il suo giardino zen, forse, il più bello che c'è in Giappone, di questo tipo...
Anche qua c'è troppa gente, ci diamo degli stupidi, saremmo dovuti tornare quando non ci fosse stato hanami, avremmo trovato poche persone...ma ci lasciamo rapire dallo spettacolo surreale e bellissimo della rappresentazione del Giappone: montagna e mare...e stavolta mi lascio incantare dal padiglione, senza stupirmi più troppo della mancanza dell'argento e mi immagino qua lo shogun Yoshimasa a meditare mentre tutto attorno il Giappone bruciava nelle guerre civili...

Un angolo di hanami a Kyoto consigliato da viaggiappone.com

Kurodani san, Kyoto

Proseguiamo il nostro cammino nella fiorita strada del nostro filosofo per per deviare e poi raggiungere una fermata del bus con cui andare al tempio Konkaikoumyou-ji, ma che ha Kyoto è conosciuto come Kurodani san, anch'esso noto per la bellezza dei suoi fiori di ciliegio, il sito sorge poco fuori le rotte principali delle masse turistiche e coì la visita è davvero piacevole e l'atmosfera è rarefatta.

Alla ricerca dei sakura di Tanizaki

Santuario Heian, Kyoto

Da qua con una camminatina arriviamo all'Heian jingu, un santuario shintoista costruito nel 1895 per i mille anni dalla fondazione di Heian (l'antico nome di Kyoto), si arriva a questo dopo aver passato un'enorme Torii, il più grande del Giappone e tutte le strutture riecheggiano il periodo antico tanto che lo stesso edificio principale è realizzato ad immagine del palazzo imperiale di Kyoto.
Cerchiamo un hanami letterario, andiamo sulle orme di Tanizaki e del suo bellissimo romanzo Neve sottile, è infatti in queste pagine che si narra che i protagonisti dalla vicina Kobe, per godere dell'hanami più bello, si rechino qua, ove sono spettacolari sakura "piangenti" ... tutto attorno un meraviglioso giardino.
Il parco è bello, ma la fioritura non è giunta ancora a buon punto...sicuramente tra un paio di giorni sarebbe stata al top.

Un mare di fiori di ciliegio, la primavera del Sol levante

Inkline, Kyoto

La stanchezza comincia ad aver la meglio...compriamo un paio di onigiri e ci mettiamo seduti tra sole ed ombra su di una panchina sotto dei vaporosi sakura, attorno a noi tanti cittadini di Kyoto improvvisano un hanami, infatti in questo periodo anche gli impiegati mangiano il loro bento ammirando i fiori...riposati riprendiamo il bus fino ad arrivare all'altezza del Nanzen-ji un grandioso tempio zen che abbiamo visitato nel nostro secondo viaggio e da qua andiamo verso la Ink line...ciò che rimane di un sistema di collegamento su binari per ovviare i dislivelli tra il vicino lago Biwa e la capitale imperiale uniti da un sistema di canali, luogo famoso per i sakura che contornano l'antica "ferrovia".
Bello, ma debbono aver potato i nostri ciliegi e le fronde sono meno invadenti del previsto...oggi la stanchezza si presenta spesso, è così che vista una caffetteria decidiamo per un po' di ristoro, io mi bevo un espresso, o quel che doveva essere una a specie di espresso, e Yumi un caffè con ghiaccio e l'effetto è ottenuto...

Il santuario di Goou il Dio Cinghiale

Santuario di Goou, Kyoto

E'ancora presto per l'hotel e per i nostri occhi che bramano hanami, andiamo allora verso il parco che sorge attorno al sito del Palazzo imperiale ove vediamo dei ciliegi piangenti bellissimi e dove, andiamo, poi, in visita al santuario Goou il Dio Cinghiale.
I nostri lettori affezionati ricorderanno che l'anno scorso in autunno, mentre raggiungevamo Kyoto provenendo dalla penisola di Kii con alle spalle un tifone il nostro treno aveva investito un daino ed un cinghiale, che poi nello zodiaco di queste parti è il mio segno, così mia suocera mi disse che il suino selvatico si era sacrificato in mia vece e così aveva preso per sè le negatività che mi assillavano in quel periodo...è così che da allora rispetto il fioretto di non magiare carne di questo animale e che con Yumi siamo venuti fin qua per chiedere altra protezione agli Dei giapponesi.

Un ristorante di Tonkatsu che ci porta in un Giappone ormai scomparso!

Tonkatsu, maiale fritto in Giappone

Decidiamo che siamo oramai troppo stanchi per indugiare oltre, non resta che fare una bella doccia e poi andare a cena...dietro il nostro hotel c'è un ristornate specializzato in tonkatsu, il maiale fritto...la famosa cucina giapponese sana e poco calorica.
Siamo a poche centinaia di metri dalla modernissima stazione di Kyoto, in direzione di Nishi Hongan-ji, ed è così che subito dietro i cavalcavia pedonali inizia una zona residenziale...e si è in un mondo completamente diverso, un mondo silenzioso e rarefatto, poca illuminazione, rari negozietti e poi in una traversa il nostro locale...bellissimo, "antico", rimasto agli anni settanta...un posto meraviglioso perchè fuori del tempo, ci accoglie una signora anziana che ci fa accomodare, Yumi ordina per tutti e due una fetta grande (grande per i giapponesi) e così una signora più giovane si mette all'opera...c'è una tv accesa, e dei clienti abituali, ci sono pile di manga, come usa nei locali del genere e la nostra cena è ottima!
Poco dopo arriva un signore, con un fazzolettino legato in testa (come nei cartoni animati) è il figlio della vecchietta...in cucina sono lui e la moglie, una tradizione di Tonkatsu che non potete perdere neppure voi...
Sempre in questa atmosfera anni settanta che pervade la zona, non appena usciti da questa trattoria, entriamo in un negozio di alcolici e altre cose, e prendo una birra...una coppia di vecchietti alla cassa ci fa morire dal ridere, il lettore ottico indica la spesa di ¥214 mentre il signore ce ne chiede 220 ... la signora allora ci vuole regalare una micro bustina di salatini, poi vede che siamo due ed allora esprime il desiderio di "donarcene" una in più...cosa che non torna al vecchio taccagno, così la scenetta termina con noi che paghiamo la piccola differenza ed usciamo con un solo sacchettino di nippo-bruscolini...surreale...

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