Diario del mio quarto viaggio in Giappone: Onsen Sushi e la "Venezia" del Sol Levante

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
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Relax giapponese, Onsen e Sushi!

Il giorno seguente decidiamo di tornarcene alle terme e di andare a trovare il maestro di sushi del ristorante Torakatsu, che inizia con ottima colazione, un sandwich super buono! Una giornata, dunque, di relax … con la strana variante che, all'interno degli onsen, un vecchio signore giapponese, mentre eravamo a mollo in un potente idromassaggio, mi ha rivolto la parola...ha iniziato a chiacchierare ed io, che non capivo nulla, gli ho risposto che non parlavo giapponese e che ero italiano con una delle poche frasi che so spiccicare nella lingua del Paese del Sol levante e con la soddisfazione di essere stato capito...
Una volta arrivati al ristornate di sushi, troviamo posto al bancone ed ordiniamo lo speciale menù di assaggi che offrono per il pranzo...terminato il quale mi rimane la voglia di un'altra porzione, ma Yumiko mi diffida dall'ordinarla perché sono debu (grasso), ma io persisto e riesco ad ottenere un sushi di gamberi espresso...era ottimo, incredibilmente buono; aveva un solo difetto: i gamberi erano troppo freschi, pur non essendo più vivi, con movimenti involontari, ancora si muovevano sopra la "palletta" di riso...
Ora dovete sapere che una cosa è la combinazione offerta dal ristorante per il pranzo, costituita, pur sempre, da ottimo sushi con pesce freschissimo ed un'altra è uscire dal binario ed ordinare un pezzo a prezzo pieno...i miei due gamberi buonissimi ci sono costati 10 euro l'uno..."sbagliando s'impara" dice il proverbio. Yumiko mi rimprovera aspramente per la mia dispendiosa ingordigia e la giornata finisce un po' mosciamente come tal volta capita alle coppie di sposi...ma non senza aver cenato con uno speciale piatto renkon messo a far le veci del pane in un sandwich ripieno di carne speziata … e fritto …

In Viaggio in Giappone alla scoperta del Kyushu

Oggi andiamo nuovamente in giro...partiamo per una girellata fuori porta ed andiamo in una cittadina ad una sessantina di chilometri da Fukuoka, Yanagawa, famosa per i suoi canali e da qualcuno, solo per questo motivo, chiamata la "Venezia" del Giappone...
Fa caldo, il sole picchia duro come è di consuetudine per le latitudini sub tropicali dove ci troviamo; arriviamo ad una stazione secondaria (la stessa da cui si va a Dazaifu) dalla quale partono i treni di una compagnia privata e compriamo un biglietto "tutto compreso" ...cioè treno, bus fino alle barche che ci condurranno in giro per i canali della cittadina...
I treni locali sono lindi ed ordinati come deve essere, magari hanno qualche anno, ma in Giappone anche le vetture più vecchie sono tenute bene e così sono sempre pulite, comode ed efficienti...passiamo l'entroterra, dirigendoci verso sud arriviamo nuovamente nelle prossimità del mare, ma dalla parte opposta della penisola alla cui base, a nord, si sviluppa Fukuoka, mentre a sud, per l'appunto, si estende Yanagawa.
Ci sono posti in Giappone che sono un po' fuori del tempo, come se fossero imbalsamati, risalenti ad una trentina d'anni fa, che ricordano le cucine in linoleum , con i pavimenti pulitissimi e un po' stinti per tutte le volte in cui sono stati lavati...ecco la stazione di Yanagawa ci ha dato quest'impressione...

Gita in barca sotto un Sole cocente più che levante

Il tempo di raccapezzarci ed un'addetta a cui si rivolge Yumichan mostrando i nostri biglietti ci fa affrettare verso un bus in partenza...che ci lascia presso un imbarco su un "canaletto" ove sono tante barchette con degli speciali "gondolieri" che le spingono aiutandosi con una robusta canna di bambù. Ci sono molti turisti nipponici...per essere un qualunque mercoledì di fine settembre, ma, come già detto, i Giapponesi adorano il loro paese e, quando possono, non perdono l'occasione per visitarlo. Tutti "noleggiano" un cappello di paglia, di quelli che si portavano in oriente nel nostro immaginario collettivo; Yumiko ha il suo da esploratore del Sol Levante ed io invece ….opto per il colpo di calore... La nostra gita dura una cinquantina di minuti durante i quali si percorrono corsi d'acqua con case e giardini attorno; …nulla a che vedere naturalmente con Venezia, ma neppure con Amsterdam. Ci conduce il barcaiolo più vecchio dell'organizzazione, un secco ometto di un'ottantina d'anni che è un fascio di muscoli e nervi che ci porta a suon di spinte in qua ed in là raccontando di questa o quella casa: passiamo vicino a quella del nonno di Yoko Ono, davanti ad una fabbrica di soia, a qualche giardino … ma, complice il caldo e il sedile duro, non vedo l'ora di scendere....mentre tutti i gitanti della nostra barca ridono, scattano foto al suon di "Sugoi!" superlativo, bello … e due ragazzette, poco più poco meno che liceali, sembrano fare il viaggio del secolo; allora penso a quanto gli adulti rimangano ingenui ed invidiabilmente bimbi, per certi aspetti, in Giappone e anche come siano ammirabili per il gusto che hanno nell'esplorare con amore ed interesse il loro paese...

L'antica dimora del samurai è diventata un ristorante...succede anche in Giappone

Scendiamo che sono rimbambito dal sole...mi bagno la testa ad una fonte, non ho neppure fame (incredibile) e così Yumichan si mangia un dolcetto portato da casa, per cui proseguiamo la gita fino a quello che doveva essere il secondo pezzo forte della visita … il "castello dei Tachibana" i daimyo del posto ancora proprietari di molta parte di queste terre e del sito che andiamo a vedere...
Interessante è una villa in stile occidentale del secolo XIX, di quelle che amavano costruirsi i ricchi giapponesi, presso la quale sorge un ristorante per comitive...alle cui spalle è un giardino di gusto giapponese classico...ma c'è troppa gente, gite scolastiche gruppi...

Un refrigerante museo d'arte giapponese ed il rientro a Fukuoka

Nel biglietto d'ingresso è compresa anche la possibilità di entrare al museo...dove, non ci va nessuno, e così godiamo anche di un po' di pace, oltre che di una piacevolissima aria condizionata, possiamo quindi ammirare i cimeli di questa famiglia imparentata anche con uno zio di Yumichan, armature, katane e bellissime maschere del No, oltre delle collezioni di bambole con cui si allestiva Inamatsuri…
Ci incamminiamo poi sotto il sole e ci accorgiamo che siamo distanti, troppo, dalla stazione; non abbiamo voglia di pensare a bus né ad altro, così fermiamo un taxi che ci porta in meno di cinque minuti a prendere il treno, facendoci pagare la corsa un po' cara, rispetto ad altri luoghi … ma va bene lo stesso...
Arriviamo a Fukuoka che è ancora il primo pomeriggio; ci prendiamo un caffè ed un panino da " Apetito" un forno pasticceria che ha una piccola catena di negozi in città, poi Yumiko fa un giro in profumerie e "cremerie" ed io le saltello un po' dietro; compriamo anche dei dolci per i suoi e ce ne torniamo a casa dove ci aspettano gli involtini primavera al forno e per me un paio di birre ghiacciate … e un po' di famiglia giapponese tra calma, sorrisi e amorevoli risate!

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