Diario del mio decimo viaggio in Giappone: Hanami a Tokyo!

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.

Finalmente si può dire Hanami!

Ueno,Tokyo

Il nostro viaggio ci porta oggi via dalla zona del Kansai e con uno shinkansen Nozomi (il treno proiettile più veloce) in un paio d'ore e mezza percorriamo i 600km che separano Osaka da Tokyo, la ferrovia percorre l'antica via di Tokaido, la strada che appunto collegava Kyoto, capitale imperiale ad Edo (Tokyo) città principale del potere dello shogun Tokugawa, la strada tante volte vista nelle stampe Ukiyo-e con le sue viste sul monte Fuji, che stavolta è benigno e ci accoglie in una giornata di sole al nostro passaggio mostrandosi con tutto il suo splendore.
Giunti così alla stazione che ha nome Tokyo, ma che è in realtà una delle tante della capitale nipponica, e presa la linea Yamanote, la linea circolare di ferrovia metropolitana costruita alla luce del sole, arriviamo a Ueno, dove è il grande parco cittadino famoso per il suo hanami...e qua finalmente troviamo un tripudio di ciliegi in fiore... tutto è allestito per la festa della fioritura, le bancarelle con le piastre arroventate con tutte le nipponiche leccornie da strada ad arrostire: yakisoba, okonomomiyaki, calamari e dolciumi di vario tipo, e poi birra e sakè che non possono mancare in questo allegro picnic all'ombra dei fiori di sakura.
Ci diamo tre ore di tempo per godere, finalmente di questo hanami 2017, che sarà ricordato per essere stato tardo, lento e scarso...facciamo un salto al Toshogu (una delle tombe di Tokugawa Ieyasu, il primo grande shogun), riportato al suo antico splendore da un recente restauro, che ci fa solo immaginare come fosse l'antica Edo prima del grande terremoto del 1923 e dei bombardamenti americani della seconda guerra mondiale.
Attorno a noi intanto, molti abitanti di Tokyo e si godono la giornata finalmente primaverile mostrando a tutti il loro lato più ludico e giocoso, in questo strano e un po' asettico rapporto che i giapponesi di città hanno con la natura, una delle valvole di sfogo per una società dedita al lavoro.

Asakusa la faccia retrò di Tokyo

Asakusa,Tokyo

Presa poi la metropolitana ci spostiamo tutti assieme ad Asakusa, qua dormiremo per tre notti, così da vivere al meglio quello che è il quartiere da me preferito in città, perché forse qua siamo in un grande paese nella metropoli, in un luogo retrò ed affascinante che si mostra come la Tokyo che fu più che come quella che sarà. La sera ci ritroviamo assieme alla nostra cara Keiko san che assieme alle nostre altre amiche di Tokyo, come un vero angelo custode, ci aiuta spesso nella realizzazione al meglio dei nostri soggiorni nella grande metropoli giapponese ed assieme ai cari Giorgio ed Eva (nostri compagni di tavola) andiamo a mangiare un po' di buona carne giapponese in una trattoria della zona, il locale è caratteristico e chiassoso, a ricordare che anche i Giapponesi, dopo un po' di sakè, sono umani anche loro e si lasciano andare. Usciti dal locale, prima di tornare in hotel facciamo una passeggiata lungo la Nakamise dori, la lunga strada dei souvenir che conduce al grande tempio Senso-ji una delle attrazioni di Tokyo e senz'altro il cuore di Asakusa stessa, che per la prima volta posso percorre di notte, con poca gente, ed a negozi chiusi, scoprendone le saracinesche colorate, dipinte ad accompagnare il tragitto fino al tempio, dove sorridono dei ciliegi rosa attorno alla grande porta ove i due Niou tengono lontani gli spiriti maligni dal luogo sacro.

Antico e moderno convivono in Giappone

Shibuya,Tokyo

Come la giornata appena trascorsa è stata di bella primavera, la seguente si rivela di pesante autunno. La mattina, dopo aver incontrato Keiko-san che verrà poi con noi tutto il giorno assieme a Masako san, la dedichiamo alla visita del Palazzo imperiale lungo i giardini ed il fossato che si affaccia verso i grattacieli di Marunouchi, dove è il famoso ponte ad occhiali ... e le residuali antiche torrette mettono in risalto i contrasti tra passato e futuro che compongono il Giappone di oggi. Poi pian piano utilizzando la metropolitana ci rechiamo a Shibuya, a far due passi attorno alla statua di Hachiko il cane famoso in tutto il mondo per la sua affezione al padrone anche dopo la sua scomparsa, e divertendosi a guardare il mondo che corre attorno a noi in quello che è l'attraversamento pedonale più affollato della Terra.
Per pranzo saliamo al piano dei ristoranti del grande magazzino Seibu, dove è una delle sedi di Midori sushi, qua nella sua versione kaiten zushi cioè il sushi che gira sul nastro ed arriva dai clienti...come si conviene ad un buon ristorante dai prezzi popolari in Giappone c'è da fare la fila, ma ovviamente merita. A tavola ci "ritroviamo" con la nostra la simpaticissima Maria con cui ridendo e scherzando mangiamo tanti buoni pezzi tanto buoni che poi sarà difficile mangiarne di nuovo in Italia.
Ripresa la metropolitana, assieme al bel gruppo di viaggiatori che ci segue in questo viaggio dal clima bizzarro, ci spostiamo nella zona di Shinjuku, qua purtroppo inizia a piovere e così la passeggiata tra i grattacieli ed i candidi sakura in fiore sarà funestata da freddo, ombrelli aperti ed umidità...si sale poi nel bel vedere del palazzo della municipalità di Tokyo che da più di duecento metri di altezza regala una panoramica a volo d'angelo su gran parte della grande metropoli, anche se stavolta dato il clima ostile il panoramaè invalidato...
Torniamo ad Asakusa che contiuna a piovizzicare, con noi è sempre la nostra Keiko che ci ha accompagnato tutto il giorno e ci ritroviamo a mangiare okonomiyaki in un bellissimo locale, una vecchia casa giapponese trasformata in ristorante di questa simpatica pizza "frittatosa", la caratteristica è che qua ti danno gli ingredienti e poi ti cucini da solo il piatto...divertente, bello il posto, ma ho mangiato okonomiyaki più buoni.

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