Diario del mio decimo viaggio in Giappone: la nostra Fukuoka

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Un viaggio nel cuore del Giappone più profondo che svelerà modernità e tradizioni antiche andando fuori dalle solite rotte turistiche, senza dimenticare le mete più amate.
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La nostra casa in Giappone

Siamo all'11 marzo e davanti abbiamo poco più di una decina di giorni prima dell'arrivo del gruppo di viaggio che ci raggiungerà fin qua a Fukuoka, dove negli ultimi anni è sempre iniziata la fioritura dei sakura, e che dovrebbe essere dalle varie medie stagionali almeno in pieno inizio al loro arrivo.Intanto noi ci godiamo un po' di affetti, sapori e Sol Levante.
Il primo giorno pieno a casa in Giappone lo passiamo a riprenderci dal viaggio, c'è il sole, anche se è freddino, ed i primi fiori di primavera hanno fatto capolino nel giardino di casa, dove tra "gigli", e profumati fiori di "ume", il susino giapponese, tutto lascia ingenuamente sperare che i ritmi delle fioriture saranno rispettati anche quest'anno. Io come d'abitudine dedico un'oretta della giornata ad una camminata a passo veloce per la mia salute e con piacere vado alla riscoperta del quartiere fino alla vicina montagna.
Per chi non avesse lette già le nostre "avventure giapponesi" è doveroso spendere una riga su dove si viva a Fukuoka (una città grande come Milano, e con un'area metropolitana molto popolosa, circa 5 milioni di persone vivono nella prefettura)... qua, infatti, viviamo nel quartiere di Katae una zona residenziale, vicina al centro ed alla campagna, un posto davvero comodo, silenzioso e ben tenuto.
Questo primo giorno in famiglia è allietato dall'oden, lo "spezzatino" alla giapponese che prevede anche saccottini di tofu ripieni, daikon, carne. polpette in brodo dashi...mia suocera ne fa una sua versione in cui mette tutti i sentimenti ed io ne vado davvero ghiotto.

Alla ricerca di timidi cenni di Hanami

Il giorno successivo essendoci un bel sole ne approfittiamo per una passeggiata in zona più centrale così da andare in "perlustrazione" per accogliere al meglio il nostro gruppo di viaggio, andiamo così alla stazione di Hakata per ritirare i nostri Japan Rail pass e prendere info sui treni ed approfittiamo per salire fino al piano più alto del grande magazzino della stazione da dove si ha una vista a 360° della città, poi ci spostiamo nei pressi dell'hotel dove dormiranno i nostri ospiti e ne approfittiamo per guardare qualche negozio a Canal City il centro commerciale più famoso e mangiare un piatto di ottimi udon in una rinomata trattoria. Ove per la prima volta all'interno di un locale giapponese vedo il divieto di fare foto ai piatti, alle persone, al locale a tutto...segno che il feroce aumento di turismo ha indispettito pian piano alcuni gestori.
Fa freddino, così un ricco piatti di Niku udon (con carne) nel suo brodo caldo ci sta davvero bene, poi visitiamo il santuario Kushida e proseguiamo la nostra passeggiata nel centro della città fino al centro direzionale di Acros con il suo giardino pensile e gli spazi dedicati a mostre ed attività culturali al piano terra. Ci soffermiamo ad ossereve i sakura ove sorgono dei nei boccioli, quasi delle escrescenze legnose sui rami, questi saranno i fiori, ci paiono un po' indietro, un inverno tiepido ed un marzo freddo, speriamo bene.
Passiamo anche da Mitsukoshi uno dei grandi magazzini più famosi del Sol levante e qua vado a colpo sicuro verso la postazione di Nespresso per un caffè rinvigorente che è già qualche giorno che non ne beviamo e che le commesse là per far fare la prova ai potenziali clienti ci preparano sorridendo.
Altri due passi per Tenjin giusto per rendersi conto di qualche piccola novità, hanno rinnovato la sede principale di Ippudo, una delle catene di negozi di ramen più famosi di tutto il Giappone, ci dovremo andare a mangiare così da vederne gli interni...
A cena un ottimo carpaccio di pesce (orata) accompgnato da tofu e verdure e riso per andare a dormire ancora con i postumi del jet lag che ci importunerà nel bel mezzo della notte, nonostante la giornata un po' stancante e la melatonina.

Il castello di Fukuoka vestigia dell'antico Giappone

Al mattino dopo una bella colazione alla giapponese con zuppa calda, onigiri, le famose palline di riso farcite di pesce, umeboshi (prugnette sotto sale) e mentai (la bottarga fresca e piccante di Fukuoka) me ne vado a fare la mia passeggiata portandomi verso la montagna di Aburayama, poi segue una giornata con poche note se non i gyosa serali i famosi ravioli giapponesi.
L'indomani invece, dopo colazione con Yumiiko andiamo assieme a fare una camminata fino al parco del castello di Fukuoka, famoso per i suoi sakura in fiore...dopo una camminata di quattro chilometri si arriva, facciamo il percorso classico, tra le poche torrette superstiti, il castello con scopo difensivo leggiamo che ha avuto vita brevissima, infatti poteva esser visto come segno di sfida da parte dei samurai della città i Kuroda, verso la famiglia "regnante" dei Tokugawa che comandarono il Giappone da Edo (Tokyo) dal XVII a XIX secolo. Qua controlliamo i nostri fiori di sakura, ma fa freddo, la coda dell'inverno che in questa parte di mondo dovrebbe essere mite, tiepida, invece quest'anno è fredda e ventosa. Ci consoliamo tornando a casa per un bel piatto di Yakisoba fatto da mia suocera, che sa che sono tra i manicaretti giapponesi da me preferiti.
La sera poi in quello che è un vero turbinio di ospitalità culinaria un succulento kaisendon, cioè del freschissimo sashimi, di tonno, orata ecc adagiato su di un letto di riso...il babbo del sushi per capirsi.

Onsen, le terme del Sol Levante

Il giorno dopo tocca a quelli che rimangono i miei onsen (terme) preferiti, a pochi chilometri da casa tra i boschi in collina, Seiryu una spa alla giapponese con vasche idromassaggio, saune, bagni turchi ecc e con Yumiko ci concediamo una seduta di un'ora di ganbanyoku, una sauna che deve aver pensato un maestro di shiatsu. Si tratta di una sauna ove sono una serie di "giacigli" in ceramica con delle protuberanze che vanno a premere la schiena e che viene riscaldata da sotto...ci si corica e si rimane per un ora a lessare sdraiati...questa speciale sauna si pratica indossando un vestitino che viene fornito dalla struttura, è per questo motivo che si può accedere uomini e donne assieme.
Il resto delle pratiche termali vista la nudità obbligatoria per accedere alle vasche ci si divide per sessi. Se non lo sapeste i bagni collettivi sono un rito che da secoli si è perpetrato in Giappone, sia con acque termali (onsen) che normali (sento), un momento in cui si accede ai bagni e tutti nella propria nudità sono uguali agli altri. Ormai posso considerarmi un vero veterano (così ad occhio tra onsen pubblici e dentro ryokan credo di esserci andato almeno una sessantina di volte) di tali pratiche di relax, e da bravo straniero cerco di essere il meno molesto possibile applicando tutto il galateo legato a questi bagni.

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